Riforma Pensioni – In Pensione https://www.inpensione.it Fri, 09 Nov 2018 14:18:04 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.4 Pensioni 2019: come funziona l’aumento delle minime https://www.inpensione.it/riforma-pensioni/pensioni-2019-come-funziona-laumento_548.html Wed, 07 Nov 2018 07:06:06 +0000 https://www.inpensione.it/?p=548 pensioni 2019

La riforma sulle pensioni 2019 prevede molte novità, dalla Quota 100 alla Quota 41 e 42. Tra queste novità, una di quelle sostanziali è quella che prevede l’aumento delle minime ad un tetto specifico. Tale sistema è quello che riguarda l’integrazione della pensione quando sia essa al di sotto di quella che è conosciuta come […]

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pensioni 2019

La riforma sulle pensioni 2019 prevede molte novità, dalla Quota 100 alla Quota 41 e 42. Tra queste novità, una di quelle sostanziali è quella che prevede l’aumento delle minime ad un tetto specifico. Tale sistema è quello che riguarda l’integrazione della pensione quando sia essa al di sotto di quella che è conosciuta come la soglia di povertà. Andiamo nel dettaglio per vedere nelle ultime ore quali sono le conferme e il sistema con cui si applicheranno gli aumenti.

Pensioni 2019: minime ed aumenti

Prima di tutto, bisogna specificare che vi sono due trattamenti pensionistici che al momento sono al di sotto della soglia che si intende raggiungere con la riforma pensioni 2019. Il primo è la classica pensione minima che è di 507 euro, il secondo è l’assegno sociale che ammonta attualmente a 453 euro. È abbastanza chiaro che, tutte le persone che rientrano in questi due trattamenti pensionistici, stiano attendendo con ansia novità in merito alle modifiche presenti nella riforma.

Al momento dobbiamo ricordare che non è ancora attivo nessun procedimento di aumento, questo fino a quando la riforma non sarà ufficialmente approvata. Dunque, stiamo solo navigando tra le informazioni che si hanno dalle proposte e dalle dichiarazioni fatte dai ministri che lavorano alla riforma pensioni 2019. Secondo questi dati, la pensione minima e l’assegno sociale dovrebbero salire ad un tetto stabilito nella cifra di 780 euro. In pratica, un pensionato con la minima vedrebbe incrementare il suo assegno di 273 euro e chi ha il trattamento sociale vedrà un incremento dell’assegno di 327 euro.

Gli incrementi dell’assegno saranno validi per tutti coloro che percepiscono una cifra che sta al di sotto della soglia di 780 euro. Chiaramente chi percepisce già una cifra pari o superiore non sarà coinvolto negli aumenti.

Pensioni 2019: tempistiche per gli aumenti

Come abbiamo detto, la riforma sulle pensioni 2019 deve ancora essere una realtà, per cui in attesa di approvazione siamo nel campo delle proposte. Ad ogni modo, a parlare su questo argomento è stata Anna Ruggiero, deputata del Movimento 5 Stelle. In pratica, ha comunicato che entro la fine dell’anno 2018 saranno approvate legge di bilancio e l’abolizione delle pensioni d’oro. Contestualmente avverrà anche la revisione del metodo contributivo.

Dunque, una volta che tutto questo sarà effettivo, si procederà nel reinvestire quanto ottenuto per aumentare le pensioni minime. Tale aumento sarà dunque effettivo dal prossimo anno, sebbene non si sappiano ancora le tempistiche, ovvero se sarà attivo già da gennaio. Si attenderanno maggiori informazioni che sicuramente si avranno nel corso dei prossimi giorni.

 

 

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Pensioni 2019: i due scaglioni della quota 100 https://www.inpensione.it/riforma-pensioni/pensioni-2019-i-due-scaglioni_546.html Tue, 06 Nov 2018 10:03:52 +0000 https://www.inpensione.it/?p=546 Pensioni 2019

Le pensioni 2019 sembra che potranno godere della riforma tanto attesa, e che prevede la Quota 100 con il limite di età a 62 anni. Nonostante i pareri spesso in contrasto con la volontà del governo, al momento la strada che il gruppo cosiddetto “del cambiamento” sta intraprendendo è quella promessa in sede di campagna […]

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Le pensioni 2019 sembra che potranno godere della riforma tanto attesa, e che prevede la Quota 100 con il limite di età a 62 anni. Nonostante i pareri spesso in contrasto con la volontà del governo, al momento la strada che il gruppo cosiddetto “del cambiamento” sta intraprendendo è quella promessa in sede di campagna elettorale. Dunque, andiamo a vedere nello specifico cosa cambia in termini specifici, ma soprattutto perché adesso si parla di due scaglioni.

Infatti, pare che nelle ultime ore sia uscita la notizia per cui il progetto sulla riforma che supererà la legge Fornero sarebbe a lungo termine. Come già avevamo visto in un articolo precedente, la Quota 100 per il Governo non rappresenta un punto di arrivo ma uno di partenza. Dunque, queste informazioni trapelate nelle ultime ore andrebbero a confermare la volontà del gruppo di Governo e dei tecnici di arrivare a risultati ancora più ampi in tema pensioni.

Pensioni 2019: i due scaglioni per accedere alla pensione

Stando a quanto si apprende dalle ultime notizie, la Quota 100 si svilupperà sulla base di un triennio, ovvero 2019-2021. In questi tre anni, si arriverà ad avere almeno due scaglioni sui quali fare i propri calcoli per potersi astenere dal lavoro. Se le cose andranno come previsto, nel 2021 si abbasserà ancora l’età limite per andare in pensione, che scenderebbe al di sotto dei 62 anni.

Il primo scaglione è quello che già si è più volte sentito da quando è entrata in scena la Quota 100. Parliamo della possibilità di andare in pensione se si ha un’età anagrafica di almeno 62 anni e 38 di contributi versati. Questo scaglione sarà già ufficiale e attivo non appena la riforma verrà approvata. Quindi, per le pensioni 2019 si potrà accedere al trattamento sulla base di quattro finestre di uscita. Tali finestre varieranno in base al trimestre in cui si matureranno i requisiti.

Il secondo scaglione arriverà nel 2021, in seguito ad un lavoro importante che dovrà essere fatto nei prossimi tre anni. L’obiettivo è quello di giungere alla fine con la possibilità di poter accedere alla pensione anche ad un’età anagrafica di 60 anni anziché 62. Il progetto è ambizioso ma non impossibile secondo il gruppo di Governo, per cui staremo a vedere l’evolversi della situazione nel prossimo triennio.

Al momento la certezza è nella Quota 100 costituita da 62 anni di età e 38 anni di contributi versati, chiaramente in vigore da quando verrà approvata la manovra finanziaria. La sua validità inizierà a decorrere dal mese di gennaio del 2019.

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Pensioni 2019: Quota 100 a 62 anni limite minimo https://www.inpensione.it/riforma-pensioni/pensioni-2019-quota-100-a-62-anni_541.html Mon, 05 Nov 2018 11:22:56 +0000 https://www.inpensione.it/?p=541 Pensioni 2019

Pensioni 2019 e Quota 100, a parlare è ora il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon (Lega Nord). Interviene in un momento in cui sul tema vi è molta confusione e le informazioni arrivano sempre troppo frammentate. Non entra in punta di piedi, ma va fermamente a confermare quanto già aveva espresso il Ministro Matteo Salvini […]

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Pensioni 2019 e Quota 100, a parlare è ora il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon (Lega Nord). Interviene in un momento in cui sul tema vi è molta confusione e le informazioni arrivano sempre troppo frammentate. Non entra in punta di piedi, ma va fermamente a confermare quanto già aveva espresso il Ministro Matteo Salvini e anche il Ministro Luigi Di Maio. Entrambi avevano mostrato una certa sicurezza in quello che hanno dichiarato, certi che la riforma andrà in porto come loro l’hanno pensata.

Durigon parla di un lavoro graduale che andrà a superare senza dubbio la legge Fornero. A partire dal 2019 e proseguendo negli anni successivi, si arriverà all’abolizione dell’attuale sistema. L’impegno è quello di trovare sempre le giuste risorse e lavorare alacremente purché il sistema vada in rodaggio. Vediamo nel dettaglio cosa ha detto Durigon in merito alla riforma pensioni 2019.

Pensioni 2019: Durigon e la Quota 100

Sulle pensioni 2019 Claudio Durigon è stato molto chiaro: “Come ci ha richiesto Matteo Salvini” ha detto “la riforma deve avere un impatto reale sulla gente. Per cui, riteniamo che non solo la Quota 100 sia un punto inderogabile, ma neanche uno di arrivo”. In pratica, stando a quanto dichiarato, stanno lavorando per trovare le risorse e un sistema che permetta di uscire dal lavoro ancora prima. Sarebbe una riforma molto ampia, che andrebbe a far uscire dal lavoro un nutrito numero di persone attualmente ancora a lavoro.

Durigon ha anche detto che c’è stato un colloquio con i sindacati e con diverse associazioni datoriali. Lo scopo è quello di capire se si può arrivare ad un meccanismo che permetta attraverso fondi privati di abbassare ancora l’età di fuoriuscita dal lavoro. Su questo punto al momento non vi sono dettagli specifici. Alcune indiscrezioni uscite nei giorni scorsi però, avrebbero fatto pensare ad un sistema similare a quello degli esuberi bancari.

Pensioni 2019: premi e assunzioni giovani

Il sistema di cui si è parlato alla fine del paragrafo precedente, è abbastanza semplice da comprendere. Non sappiamo se già dalle pensioni 2019 sarà applicabile, ma vi sarebbe dietro un progetto. Sarebbero previsti dei premi per quelle aziende che aderiscono a questo fondo privato, volto a favorire l’uscita dei propri dipendenti che sono arrivati all’età pensionabile.

Il sistema prevede che, se si vuole avere accesso a questo premio, vi debba essere la contestuale assunzione di giovani. Un sistema che sarebbe interessante, per il quale però si deve arrivare a istituire questo fondo e cercare di spingere le aziende a utilizzare tale fondo.

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Pensioni 2019: superata la legge fornero? https://www.inpensione.it/riforma-pensioni/pensioni-2019-superata-la-legge-fornero_539.html Fri, 02 Nov 2018 10:16:13 +0000 https://www.inpensione.it/?p=539 Pensioni 2019

Sulle pensioni 2019 non vi è ancora molta chiarezza, anche se per quanto riguarda il Governo tutto sembra andare nella direzione prefissata. È lo stesso Di Maio a ritenersi soddisfatto del lavoro svolto, e a confermate il superamento della Legge Fornero in merito alle pensioni. Anche in questo caso non manca chi la pensa invece […]

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Pensioni 2019

Sulle pensioni 2019 non vi è ancora molta chiarezza, anche se per quanto riguarda il Governo tutto sembra andare nella direzione prefissata. È lo stesso Di Maio a ritenersi soddisfatto del lavoro svolto, e a confermate il superamento della Legge Fornero in merito alle pensioni. Anche in questo caso non manca chi la pensa invece in maniera diversa, ovvero una parte di persone che non crede fino a che non vede tutto scritto nero su bianco.

Vi è infatti, una parte delle persone che attende l’evolversi di una situazione che ha mosso alcune perplessità. In pratica, non approvano molto il fatti che si parli di questo argomento come se fosse già legge, quando ancora non è chiaro come sarà la riforma definitiva al momento in cui andrà in vigore. Effettivamente, non si può negare che al momento intorno all’argomento pensioni 2019 vi sia ancora molta confusione.

Pensioni 2019: cosa dice Di Maio

In merito alla riforma pensioni 2019, e in particolare all’aspetto della Legge Fornero, Di Maio ha scritto un post su Facebook.

Lo avevamo detto, vi abbiamo promesso uno Stato dove i giovani possano trovare lavoro e i nonni facciano i nonni. Superata la legge Fornero: con la #ManovraDelPopolo a 62 anni, dopo decenni di lavoro, si potrà finalmente andare in pensione”. 

Secondo quanto scritto in questo post, sembrerebbe che la proposta del Governo sia già una realtà. Questo è l’aspetto che ancora crea perplessità. Tra coloro che hanno letto il post e lo hanno interpretato come cosa fatta, si sono sollevati dei mugugni e dei pareri discordanti. Tra questi, vi è anche quello di Mauro D’Achille, in qualità di amministratore del gruppo Lavoro e pensioni.

Pensioni 2019: cosa dicono i contrari

I contrari alla frase rilasciata da Di Maio, fanno riferimento al fatto che in realtà non vi è ancora nulla di certo, anzi, la legge è ancora tutta da definire. Questo ha un po’ sollevato gli animi, anche tra coloro che si dichiarano senza veli elettori dello stesso partito. Stando alle ultime notizie in merito alle pensioni, non vi sono ancora certezze su come sarà effettivamente la legge che regolerà le pensioni 2019.

Unica cosa su cui ci si può basare, è il fatto che quanto espresso in merito a Quota 100, Quota 41 e Quota 42 (anche la possibilità dell’Opzione Donna), sono elementi su cui il Governo non vuole cedere di un passo. Per i più ottimisti tale sicurezza fa ben sperare, e si deve solo attendere che quanto detto dal Governo venga realmente ratificato. Dunque, non resta che aspettare per vedere finalmente quale sarà il quadro generale in merito alle pensioni 2019.

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Pensioni 2019: continua a salire la febbre politica https://www.inpensione.it/riforma-pensioni/pensioni-2019-continua-a-salire-la-febbre-politica_536.html Wed, 31 Oct 2018 09:48:08 +0000 https://www.inpensione.it/?p=536 Pensioni 2019

La riforma pensioni 2019 e la Quota 100 continuano a creare forti dibattiti, e alcuni momenti di tensione politica. Da una parte chi vuole sgretolare colpo dopo colpo la Riforma Fornero, e dall’altra chi continua a remare in senso contrario lamentando il crollo del sistema. Al momento ancora non è chiaro come andrà a finire la […]

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La riforma pensioni 2019 e la Quota 100 continuano a creare forti dibattiti, e alcuni momenti di tensione politica. Da una parte chi vuole sgretolare colpo dopo colpo la Riforma Fornero, e dall’altra chi continua a remare in senso contrario lamentando il crollo del sistema. Al momento ancora non è chiaro come andrà a finire la vicenda. Nel 2019 le cose saranno come molti sperano o vi saranno deroghe alla Riforma Fornero?

Tra le persone che si dichiarano contrarie al nuovo sistema come è stato descritto è Alberto Brambilla, Presidente del Centro Studi Itinerari Previdenziali. A quanto dice, il taglio alle pensioni d’oro così come è stato concepito non è corretto. Unito al reddito e alla pensione di cittadinanza farebbero saltare l’intero sistema. Entriamo nel dettaglio per capire quali siano queste perplessità sulla riforma delle pensioni.

Riforma pensioni 2019: a rischio il sistema

Sulla riforma pensioni 2019, Alberto Brambilla è stato molto chiaro. Secondo quanto afferma, il principio secondo cui si applica il taglio alle pensioni d’oro non è coerente con il calcolo effettivo che si dovrebbe fare. Facciamo un esempio: si andrebbe a tagliare la pensione di una persona che è andata in pensione a 58 anni con i contributi legittimamente versati, considerando come ci sarebbe dovuta andare se avesse avuto 63 anni. Sulla base di questo viene tagliato l’assegno.

Secondo Brambilla anche il reddito di cittadinanza e la pensione analoga, avrebbero un effetto devastante. Si andrebbe a sostenere un costo di 16 miliardi di euro e oltre, Non solo, si darebbe del denaro a persone che nella loro vita non hanno mai versato contributi o in alcuni casi pochi. Tutto questo andrebbe a gravare sulla situazione generale del Paese. Secondo la sua opinione, l’Italia non necessita tanto di sostegno sociale ma di creare posti di lavoro.

Riforma pensioni 2019: dal governo altre notizie

Osservando invece all’altro capo della fune, si vede ottimismo e fiducia verso una manovra che sembra oramai già pronta. Quota 100 e Quota 41 sembrano solide. Stando alla fiducia che arriva da chi l’ha fortemente voluta sembra che sia già quasi una realtà. Tutto sta a capire se il Governo proseguirà per la sua strada, andando ad approvare la Riforma come sostenuta fino ad ora, o se accetteranno il confronto con i contrari.

Vi sono diverse opinioni discordanti e diverse proposte di confronto. Qualcuno ipotizza  alcune deroghe che andrebbero a far proseguire alcuni punti di quella che era la Riforma Fornero. Nei prossimi giorni vedremo se le proposte verranno accolte, o se l’asse M5S-Lega Nord proseguirà dritto senza cambiare di una virgola la proposta sulle pensioni 2019.

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Pensioni 2019: come uscire dal lavoro nell’anno venturo https://www.inpensione.it/riforma-pensioni/pensioni-2019-come-uscire-dal-lavoro_532.html Tue, 30 Oct 2018 15:25:38 +0000 https://www.inpensione.it/?p=532 Pensioni 2019

La riforma pensioni 2019 è oramai alle porte. Vi è una schiera di lavoratori che attende con ansia gli andamenti della Manovra Finanziaria. Cosa cambierà dunque dall’anno prossimo in merito alle pensioni? Per scoprire queste informazioni non vi resta che arrivare fino alla fine di questo articolo, nel quale andremo a trattare a tutto tondo […]

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La riforma pensioni 2019 è oramai alle porte. Vi è una schiera di lavoratori che attende con ansia gli andamenti della Manovra Finanziaria. Cosa cambierà dunque dall’anno prossimo in merito alle pensioni? Per scoprire queste informazioni non vi resta che arrivare fino alla fine di questo articolo, nel quale andremo a trattare a tutto tondo l’argomento in questione.

Osserveremo quali saranno tutte le opportunità per andare in pensione, a partire dalla famosa Quota 100 per finire con la Quota 41. Il tutto con tempistiche precise in base all’età, gli anni di contributi e il tipo di lavoratore. Cerchiamo dunque di fare chiarezza su questi punti.

Pensioni 2019: sistemi  per astenersi dal lavoro

Per andare in pensione nel 2019, sarà necessario rispettare determinati requisiti. Come sappiamo si tratta di  elementi che riguardano l’età, gli anni contributivi e determinate tipologie di lavoratori. Entriamo nello specifico per saperne di più. Ecco tutti i casi possibili per accedere alla pensione:

  • Pensione di vecchiaia: tale opzione rimane vincolata al limite di età anagrafica. Saranno necessari 67 anni compiuti. Nel caso di quella anticipata sarà necessario aver versato almeno 43 anni e 3 mesi di contributi nel caso degli uomini, 42 anni e 3 mesi nel caso delle donne.
  • Quota 100 e Opzione Donna: la Quota 100 di cui si è molto parlato, permetterà di lasciare il lavoro dopo aver maturato almeno 38 anni di contributi. Inoltre, sarà necessario aver compiuto almeno 62 anni di età. Per quanto riguarda l’Opzione Donna invece, sono necessari 57 anni di età per le lavoratrici dipendenti e 58 anni per le lavoratrici autonome. Si dovranno considerare in più anche gli adeguamenti sulla base delle aspettative di vita e almeno 35 anni di contributi versati.
  • La Quota 41: tale opzione è quella legata a coloro che sono considerati lavoratori precoci. In pratica, le persone che hanno iniziato a lavorare prima di aver compiuto 18 anni di età. Non solo, essi dovranno aver maturato anche 12 mesi di lavoro prima di aver compiuto la maggiore età. A questa categoria, sarà permesso di andare in pensione con 41 anni e 5 mesi di contributi versati (le 5 mensilità in più sono l’effetto dell’adeguamento sulla base delle aspettative di vita).

La pensione di vecchiaia

C’è da tenere presente anche un ulteriore aspetto che riguarda la pensione di vecchiaia. Sebbene 67 anni sia lo sbarramento che permette di accedere al trattamento pensionistico, non si potrà avere la pensione se non si saranno versati almeno 20 anni di contributi. A coloro che per vari motivi non hanno versato il numero di contributi sufficiente, sarà possibile richiedere un trattamento pensionistico a 71 anni compiuti se avranno versato almeno 5 anni di contributi.

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Riforma Pensioni 2019 e adeguamento speranza di vita https://www.inpensione.it/riforma-pensioni/riforma-pensioni-2019-e-adeguamento_525.html Fri, 26 Oct 2018 07:04:25 +0000 https://www.inpensione.it/?p=525 Pensioni 2019

La riforma sulle pensioni 2019 sta prendendo piede. Nelle ultime settimane si è parlato di molte cose, dalla Quota 100 alla Quota 41, per finire con la Quota 42. Una delle cose che al vaglio in merito alla possibilità di andare in pensione senza tenere conto del limite di età, è quella dell’adeguamento della stessa […]

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Pensioni 2019

La riforma sulle pensioni 2019 sta prendendo piede. Nelle ultime settimane si è parlato di molte cose, dalla Quota 100 alla Quota 41, per finire con la Quota 42. Una delle cose che al vaglio in merito alla possibilità di andare in pensione senza tenere conto del limite di età, è quella dell’adeguamento della stessa alla speranza di vita.

Stando a quanto si dice in merito a queste novità, vi sarebbe la volontà del gruppo di Governo di mantenere quella è stata uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale. Cosa molto sentita da parte del Movimento 5 Stelle. Infatti, lo stesso Di Maio si è espresso positivamente intorno a questa riforma.

Vi sono degli aspetti interessanti, ma anche altri più problematici. Questi riguardano il modo in cui impostare tale nuova misura sulle pensioni, affinché possa risultare funzionale e ben strutturata, Per questo il gruppo di lavoro sta cercando di dare solidità al progetto.

Entrando però nello specifico, cosa comporterebbe in termini effettivi la sospensione dell’adeguamento per la speranza di vita? Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Pensioni 2019: sospensione adeguamento

Tale provvedimento è chiaramente qualcosa che va a favore di tutti quei lavoratori che si presentano ad un passo dalla pensione con molti anni lavorati alle spalle. Lavoratori il quale unico problema per poter lasciare la propria occupazione è rappresentato dal limite di età effettiva.

In pratica, con la sospensione dell’adeguamento sulla speranza di vita, non si terrà conto del prossimo scatto di 5 mesi per poter andare in pensione. In termini numerici, saranno sufficienti 42 anni e 10 mesi di contributi per quanto riguarda gli uomini, mentre saranno sufficienti 41 anni e 10 mesi nel caso delle donne.

Come detto, in questo caso non sarà necessario prendere in considerazione l’età anagrafica. Tale provvedimento dunque, è inutile dire che sia molto atteso da coloro che lavorano da molti anni. Quelle persone che vorrebbero cominciare a godersi la pensione senza dover attendere di raggiungere il limite di età. Spesso, ciò significa dover lavorare ancora diversi anni.

Pensioni 2019 e adeguamento: soluzione temporanea

Tocchiamo adesso un aspetto più complicato del provvedimento in questione. Il gruppo dei tecnici di Governo sta lavorando molto per trovare una soluzione completa, tra cui trovare le coperture affinché possa essere messa in atto questa importante novità. Secondo gli esperti del settore però, non si può parlare di provvedimento definitivo.

Insomma, anche se tutto andrà bene e verrà inserita la sospensione dell’adeguamento, è probabile che solo coloro che ne usufruiranno nell’immediato avranno la possibilità di accedere alla pensione con il nuovo sistema. Questo perché non ci sarebbero le coperture necessarie per protrarre a lungo questa misura, ma solo per un determinato periodo di tempo.

Ad ogni modo, è un inizio che permetterà al gruppo di Governo di capire quanto si possa fare per creare un riforma sulle pensioni nel tempo. Un sistema che possa funzionare a lungo. Le novità presentate per il 2019 sono molte, e c’è da capire alla fine quali prenderanno il via e quali no. Al momento infatti, c’è molta incertezza e molta confusione sull’argomento.

 

 

 

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Pensione d’invalidità 2019: requisiti e importo dell’assegno https://www.inpensione.it/riforma-pensioni/pensione-dinvalidita-2019-requisiti_522.html Thu, 25 Oct 2018 11:15:12 +0000 https://www.inpensione.it/?p=522 Pensioni 2019

La pensione d’invalidità 2019 cambia in qualche modo? Per conoscere la risposta a questa domanda dovremo entrare nello specifico dell’argomento. Andremo a scoprire quali siano per l’anno venturo i requisiti per poter presentare la domanda e l’importo dell’assegno spettante. Come sappiamo, la pensione d’invalidità civile è un assegno che viene versato alle persone affette da […]

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Pensioni 2019

La pensione d’invalidità 2019 cambia in qualche modo? Per conoscere la risposta a questa domanda dovremo entrare nello specifico dell’argomento. Andremo a scoprire quali siano per l’anno venturo i requisiti per poter presentare la domanda e l’importo dell’assegno spettante.

Come sappiamo, la pensione d’invalidità civile è un assegno che viene versato alle persone affette da patologie molto invalidanti. Tale pensione non prevede di avere contributi versati in precedenza. Per essere inseriti nella categoria di coloro che possono avere accesso al trattamento pensionistico, si deve avere una patologia tale da vedersi preclusa ogni possibilità di lavorare. In pratica, non si deve essere idonei a poter svolgere una qualsiasi attività lavorativa. Chiaramente questa situazione prevede dei requisiti base per poter essere abilitati a ricevere l’assegno mensile. Andiamo a conoscere di quali requisiti parliamo.

Pensione d’invalidità 2019: requisiti minimi

Quali sono i requisiti che ci permettono di essere inseriti tra coloro che possono accedere al trattamento pensionistico per invalidità civile? Eccoli di seguito:

  • Requisiti sanitari: il primo elemento è caratterizzato dal quadro sanitario della persona. Il tipo di malattia invalidante che possiede la persona deve rientrare nelle casistiche individuate dalla legge. Inoltre, deve esistere una percentuale di invalidità del 100 percento. Tale situazione deve essere riconosciuta e ratificata dalla Commissione Sanitaria ASL. Ad ogni modo, vi sono delle casistiche diverse, che prevedono alcuni tipi di sostegno economico anche a persone con invalidità la cui percentuale sia tra il 74% e il 99%.
  • Requisiti di età: non solo percentuali ma anche requisiti di età. L’assegno di invalidità infatti, viene erogato a favore di coloro che abbiano un’età compresa tra i 18 e i 66 anni e 7 mesi. Tale fascia di età è in vigore dal 1° gennaio 2018;
  • Requisiti di reddito: la pensione di invalidità non è automatica per chiunque, ma vi sono delle restrizioni stabilite dalla legge sulla base del reddito del soggetto beneficiario.

Dopo aver visto i requisiti, uno degli aspetti che interessano all’eventuale beneficiario è a quanto ammonta l’assegno mensile. Di seguito andremo ad analizzare questo aspetto.

Pensione d’invalidità 2019: importo assegno mensile

Prima di parlare di assegno mensile, è bene sapere che per aver diritto alla pensione d’invalidità civile il reddito del richiedente non deve superare i 16.664,36 euro annui. Per quanto riguarda la pensione d’invalidità civile, si tiene conto esclusivamente del reddito del richiedente, e non vanno considerati i redditi degli altri componenti del nucleo familiare.

Fatta questa doverosa premessa, arriviamo al punto focale di questa sezione dell’articolo, ovvero a quanto ammonta l’assegno mensile. All’invalido civile saranno corrisposti 282,55 euro per 13 mensilità.

 

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Pensioni 2019: termini e requisiti per aumento delle minime https://www.inpensione.it/riforma-pensioni/pensioni-2019-aumenti-in-vista_520.html Wed, 24 Oct 2018 12:47:07 +0000 https://www.inpensione.it/?p=520 Pensioni 2019

La riforma delle pensioni 2019 non è ancora entrata in vigore, ma vi sono delle priorità riguardanti il pacchetto pensioni che includono l’aumento delle minime. Il tutto fa capo a quello che attualmente è il provvedimento conosciuto come pensione di cittadinanza, ovvero l’incremento dell’assegno sociale e delle minime che si trovano sotto la soglia di […]

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Pensioni 2019

La riforma delle pensioni 2019 non è ancora entrata in vigore, ma vi sono delle priorità riguardanti il pacchetto pensioni che includono l’aumento delle minime. Il tutto fa capo a quello che attualmente è il provvedimento conosciuto come pensione di cittadinanza, ovvero l’incremento dell’assegno sociale e delle minime che si trovano sotto la soglia di povertà.

Come funziona nello specifico questo nuovo provvedimento? A quanto ammonta l’incremento delle pensioni minime e dell’assegno sociale? Nel nostro articolo andremo a scoprire tutto quello che c’è da sapere sull’argomento. Ciò tenendo presente che si tratta di un provvedimento che, se approvato in via definitiva, entrerà in vigore probabilmente da febbraio o marzo del 2019.

Pensioni 2019: aumento delle minime

Prima di andare a vedere nello specifico quanto aumenterà la pensione, dobbiamo analizzare a quanto ammonta al momento l’assegno della pensione. Per quanta riguarda la pensione minima classica, si parla di un assegno di 507 euro. L’assegno sociale è al momento di 453 euro. Se la cosa diviene ufficiale, dal prossimo gennaio le cose cambieranno sensibilmente per entrambe le categorie di persone.

Sia coloro che guadagnano 507 euro, che coloro che ne percepiscono solo 453, potranno contare su un’integrazione della pensione fino ad un tetto massimo di 780 euro. Quindi, entrambe le categorie andrebbero ad usufruire di un vantaggioso aumento, che chiaramente è però più evidente per coloro che godono dell’assegno sociale anziché della pensione di 507 euro.

Ad ogni modo, sembra che questa strada sia molto sentita e voluta dall’attuale Governo, tanto da aver speso parole certe e chiare su questo punto della manovra. Per questo, molte persone attendono con ansia notizie sicure e conferme di questo aumento, che andrebbe a rendere la vita dei pensionati in difficoltà un po’ più serena.

Aumento pensioni 2019: come funziona

Come abbiamo visto la pensione con integrazione annessa, non può superare i 780 euro, quindi sono coinvolte tutte quelle pensioni che prevedono un assegno che sta al di sotto di questa soglia. Sono escluse quindi, tutte quelle pensioni che hanno una base che si trovi al di sopra di tale tetto base. Non tutto è perduto però, perché ogni anno l’ISTAT stabilisce un aumento delle pensioni sulla base del costo della vita. Grazie alla reintroduzione della perequazione automatica, tutte le pensioni avranno un aumento nel 2019.

L’1 percento in più è quanto si andrà a percepire l’anno prossimo, per cui le pensioni che hanno un importo più elevato andranno a ricevere un incremento interessante, mentre sulle minime tale cifra sarà talmente esigua da non essere percepibile nell”immediato. Ad ogni modo, si tratta di qualcosa in più. Non resta che aspettare una conferma e vedere se la proposta diverrà realtà.

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Pensioni 2019: cos’è la ‘Quota 41’ e come funziona https://www.inpensione.it/riforma-pensioni/pensioni-2019-cose-la-quota-41-e-come-funziona_515.html Tue, 23 Oct 2018 09:16:51 +0000 https://www.inpensione.it/?p=515 Pensioni 2019

La riforma delle pensioni 2019 è oramai quasi al via, ma vi sono ancora delle cose in sospeso molto attese. Una di queste è la cosiddetta ‘Quota 41’. Con questo meccanismo, che altro non è che un’evoluzione di un sistema già presente per i lavoratori precoci, si potrà accedere alla pensione con 41 anni di […]

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Pensioni 2019

La riforma delle pensioni 2019 è oramai quasi al via, ma vi sono ancora delle cose in sospeso molto attese. Una di queste è la cosiddetta ‘Quota 41’. Con questo meccanismo, che altro non è che un’evoluzione di un sistema già presente per i lavoratori precoci, si potrà accedere alla pensione con 41 anni di contributi versati, a prescindere da quella che è l’età anagrafica al momento in cui si raggiunge tale target contributivo.

Anche nel caso dei lavoratori precoci, ovvero coloro che avevano cominciato a versare i contributi prima del compimento della maggiore età, si poteva accedere alla pensione con 41 anni di contributi versati. Cosa cambierebbe ad oggi se venisse attivata la ‘Quota 41’?

Pensioni 2019: la ‘Quota 41’ non per tutti è vantaggiosa

Sebbene siamo di fronte ad una riforma che interessa tutti coloro che raggiungono 41 anni di versamenti dei contributi, è chiaro che il vantaggio non sarà lo stesso per tutti. A beneficiare davvero di questo meccanismo, sono coloro che hanno cominciato a lavorare molto presto, perché arriveranno a godersi il trattamento pensionistico più a lungo. Coloro che si sono affacciati al lavoro in età più tarda, si troveranno ad aver versato 41 anni di contributi oltre 60/65 anni. Tale target di età però, permette già altre finestre di uscita che vi saranno con la Quota 100, ovvero di uscire dal lavoro con 62 anni e 38 anni di contributi versati.

Comunque, per chi invece dovesse puntare alla ‘Quota 41’ perché lavoratore fin dalla tenera età, quali requisiti dovrà soddisfare per potervi accedere? Ecco che entriamo nel dettaglio per scoprire che contribuente bisogna essere per risultare idonei alla ‘Quota 41’.

Pensioni 2019: requisiti per la ‘Quota 41’

I requisiti per i lavoratori precoci, quindi idonei all’accesso alla ‘Quota 41′, sono:

  • Aver versato almeno 12 anni di contributi pria di aver compiuto 19 di età.
  • Nel 2018 l’accesso a tale pensionamento richiedeva 41 anni esatti di contributi versati. Mentre per il 2019, salvo specifiche diverse nella riforma, il tetto salirà a 41 e 5 mesi di contributi versati.

Detto questo, secondo quanto anticipato dalla riforma sulle pensioni 2019 che vedrà la sua partenza a gennaio prossimo, tale possibilità di pensionamento dovrebbe essere estesa a tutte le categorie di lavoratori. Secondo quanto detto dal Governo dovrebbe rimanere il limite di 41 anni di contributi versati, senza limiti in merito all’età anagrafica per accedere alla pensione.

Ad oggi invece, le categorie di lavoratori che sono idonei ad accedere alla ‘Quota 41’ perché rientranti nei due requisiti precedenti sono: addetti a lavori gravosi e usuranti, soggetti con invalidità civile pari o superiore al 74 percento, disoccupati e infine lavoratori caregiver che assistono un familiare (massimo con il secondo grado di parentela) con grave handicap da almeno sei mesi. La persona assistita deve essere convivente con il richiedente.

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