Pensione anticipata dopo la disoccupazione

La pensione anticipata dopo la disoccupazione è una possibilità di cui si può usufruire in certe condizioni. Questo tipo di pensione spetta a chi ha almeno 63 anni e 30 anni di contributi versati oppure a coloro che hanno 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età. Il provvedimento prende il nome, nel primo caso, di APE sociale e, nel secondo caso, di pensione anticipata precoci.

APE sociale: come funziona

L’APE sociale è un assegno che viene mensilmente rilasciato a carico dello Stato e di cui possono usufruire coloro che escono anticipatamente dal lavoro, fino a quando raggiungono l’età pensionabile. Quest’ultima è costituita dal requisito d’età per la pensione di vecchiaia, che dal 2018 corrisponde a 66 anni e 7 mesi e dal 2019 sarà pari a 67 anni.

L’APE sociale può avere una durata massima di 3 anni e 7 mesi. Secondo le norme in vigore, l’assegno emesso dallo Stato è dello stesso importo della futura pensione. Tuttavia non può superare i 1.500 euro al mese. Per accedere all’APE sociale, i lavoratori devono possedere i seguenti requisiti:

  • devono aver compiuto 63 anni;
  • devono essere stati iscritti all’assicurazione generale obbligatoria dell’INPS o alla gestione separata INPS;
  • devono cessare l’attività lavorativa e non devono essere titolari di pensione diretta.

Rientrano in tutte queste categorie coloro che hanno attraversato lunghi momenti di disoccupazione, gli addetti a lavori gravosi o coloro che si prendono cura di familiari disabili. È da ricordare che per gli addetti ai lavori gravosi sono necessari almeno 36 anni di contributi per accedere all’APE sociale, mentre per le altre categorie bastano 30 anni di contributi.

Inoltre le donne lavoratrici con figli possono avere uno sconto contributivo che corrisponde ad un anno per ogni figlio, fino ad un massimo di due anni.

Pensione anticipata precoci per disoccupati: i requisiti

La pensione anticipata per i lavoratori precoci spetta a coloro che hanno versato 41 anni di contributi. I requisiti per ottenerla sono i seguenti:

  • si devono avere 12 mesi di contributi prima del compimento del 19esimo anno di età;
  • si deve essere iscritti alla previdenza obbligatoria prima del 1996;
  • si deve rientrare all’interno di particolari categorie. Si tratta di disoccupati che non percepiscono più la Naspi, di lavoratori che assistono un familiare disabile, di invalidi al 74% in su e di addetti a lavori usuranti.

Chi può richiederla?

Possono accedere a questo tipo di pensione anticipata i disoccupati che hanno perso l’impiego dopo un licenziamento, per le dimissioni o per effetto di risoluzione consensuale. Inoltre possono avere questa pensione anticipata se da almeno tre mesi non percepiscono la Naspi.

Per quanto riguarda invece coloro che trovano un nuovo lavoro, esiste la possibilità di accedere alla pensione anticipata? Fino all’anno scorso la pensione per i lavoratori precoci non veniva concessa a chi trovava un nuovo lavoro. Attualmente sussistono delle interpretazioni più larghe per quanto riguarda le norme in oggetto.

Infatti anche l’INPS ha confermato che questo beneficio può spettare anche a coloro che, dopo la disoccupazione, trovano un lavoro subordinato che non superi i 6 mesi. Inoltre il beneficio spetterebbe anche a coloro che, secondo i chiarimenti dell’INPS, tornino ad essere occupati per un massimo di 6 mesi anche con contratti di prestazione occasionale.

Per lavoratori autonomi disoccupati

I lavoratori autonomi disoccupati che hanno cessato la loro attività non possono accedere a questa pensione anticipata, a meno che non abbiano un’invalidità pari almeno al 74% o se si dedicano all’assistenza di un familiare disabile fino al secondo grado di parentela.

> Vedi anche l’articolo sulla Quota 41 per disabili e l’articolo sui requisiti per ottenere la Pensione Quota 41

Come e quando presentare domanda

Le domande di pensione anticipata precoci possono essere presentate ogni anno entro l’1 marzo. Le domande di APE sociale possono essere inviate entro il 15 luglio 2018. Per entrambi i tipi di domanda vale come termine ultime di presentazione il 30 novembre 2018, anche se è stato specificato dall’INPS che saranno accolte soltanto se saranno a disposizione delle altre risorse.