Pensione anticipata per invalidità 80, guida 2018

Quando si parla di pensione anticipata, in genere, ci si riferisce alla possibilità di ritirarsi dal lavoro prima del raggiungimento dell’età anagrafica necessaria in virtù del versamento di un valore minimo di contributi. In realtà, una delle motivazioni per le quali è possibile andare in pensione anticipata è l’invalidità.

Come funziona e chi può andare in pensione anticipata per invalidità minima al 80%?

Pensione anticipata per invalidità 80

Il decreto Amato, ufficialmente noto come Decreto Legislativo 503 del 1992, consente l’accesso alla pensione anticipata a tutti coloro che abbiano un’invalidità civile pari almeno al 80%, siano essi dipendenti pubblici, privati, oppure autonomi, a condizione che si abbia un’età minima di 60 anni per gli uomini e 55 anni per le donne.

Tra le problematiche che possono portare alla pensione prima del tempo troviamo tutte quelle che rendono invalidi civili, disabili, ciechi civili o sordomuti.

Le cause dell’invalidità tali da portare alla pensione prima dell’età pensionabile classica devono essere verificate sempre dall’INPS nel rispetto della legge 222, quella che disciplina la previdenza dei lavoratori invalidi ed inabili. In pratica, se il lavoratore ha in mano una dichiarazione di invalidità rilasciata da un altro ente, essa può costituire solo un elemento di valutazione per l’INPS in merito alla decisione se concedere o meno la pensione anticipata.

Questo significa che l’INPS può sempre decidere di non concedere la pensione di invalidità nonostante questo documento terzo.

Ci sono inoltre una serie di requisiti che bisogna soddisfare per poter andare in pensione in via anticipata:

  • avere versato almeno 20 anni di contributi;
  • avere un’età anagrafica minima di 60 anni e 7 mesi di età per gli uomini, di 55 anni e 7 mesi per le donne;
  • nel caso di non vedenti, i requisiti di età scendono a 55 anni e 7 mesi per gli uomini, 50 anni e 7 mesi per le donne.

In nessun caso possono ricevere la pensione anticipata per invalidità i lavoratori pubblici e gli autonomi.

Dal momento in cui viene riconosciuto il diritto alla pensione, occorre attendere la finestra di 12 mesi prima di poter iniziare ad incassare quanto spettante.

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Pensione di invalidità 46 – 74

In maniera a quanto accade già per la pensione donna, il governo sta lavorando su un sistema che permette di andare in pensione con una percentuale di invalidità compresa tra il 46% e il 74%. Considerando che i lavoratori che hanno un’invalidità maggiore al 74% possono chiedere, per ogni anno di lavoro svolto, fino a due mesi di contribuzione figurativa (per un massimo di cinque anni di contribuzione figurativa, che utile per incrementare l’anzianità contributiva, si è ritenuto giusto dare questa opzione anche a chi ha una percentuale di invalidità 46-74%, ritenendo opportuno permettere a queste persone di non lavorare fino a quasi 67 anni di età.

Pensione anticipata per i non vedenti

In termini di età minima per andare in pensione prima del solito, i non vedenti possono avere un trattamento preferenziale rispetto a chi soffre di altre patologie, ritenendo giusto il discorso che tale problema influisce non di poco sulla vita delle persone.

Pertanto, i non vedenti possono andare in pensione a 55 anni, se uomini, 50 anni se donne. Sono necessari almeno 20 anni di contributi.

Pensione anticipata INPS o ex-INPDAP, le conclusioni

Concludiamo questo articolo sulla pensione anticipata causa invalidità dicendo che tutti possono farne richiesta, a condizione ovviamente di avere un certificato medico che possa testimoniare l’invalidità che si adduce: dipendenti privati, dipendenti pubblici, autonomi.

Indubbiamente il fatto di avere un’invalidità è grave e intacca profondamente la qualità della vita di chi si trova in una situazione così complessa, dunque è giusto permettere a queste persone di andare in pensione prima.

Leggi anche la nostra guida sull’INPS, le sue funzioni e i suoi servizi.