Pensione di reversibilità a figli e nipoti: cosa dice la legge

La pensione di reversibilità ai figli del defunto è disciplinata in maniera chiara dalla legge italiana, che identifica quali sono i soggetti che ne hanno diritto ed in che ammontare. Continua a leggere tutte le informazioni del caso.

Pensione di reversibilità a separati e divorziati: leggi cosa dice la legge

Assegno di pensione ai figli del defunto

La legge stabilisce che hanno diritto a ricevere l’assegno di pensione di reversibilità i figli che, alla data del decesso, hanno determinate caratteristiche:

  • minorenni;
  • inabili ed erano a carico del lavoratore o pensionato defunto. In questo caso non ci sono limiti di età;
  • studenti fino a 21 anni di età, purché a carico del lavoratore o pensionato defunto e disoccupati;
  • studenti universitari fino a 26 anni purché in corso, a carico del defunto e disoccupati

Rientrano all’interno della definizione di figli ai fini del conseguimento della pensione di reversibilità sia i figli naturali, nati all’interno di un matrimonio o meno, ma anche i figli che sono stati adottati, affiliati e riconosciuti legalmente. Il diritto nasce anche in favore dei figli nati entro 30 giorni dalla data di morte della persona.

Chi sono i figli a carico?

La definizione di figlio a carico include tutta una serie di soggetti che erano “dipendenti” al lavoratore / pensionato, alla data di morte del medesimo.

Sono considerati a carico i figli:

  • minorenni
  • maggiorenni purché studenti e con un reddito annuo inferiore al trattamento minimo + un 30%;
  • maggiorenni inabili e con un reddito annuo inferiore a quello previsto per la pensione agli invalidi civili totali;
  • maggiorenni inabili con assegno di accompagnamento e con un reddito annuo inferiore a quello previsto per legge dalla pensione agli invalidi civili totali + l’ importo dell’indennità.

Assegno di reversibilità ai nipoti

La legge stabilisce anche il caso particolare in cui dell’assegno di reversibilità possano usufruirne i nipoti: in questo caso essi sono equiparati ai figli purché conviventi e completamente a carico del defunto, ovvero non titolari di pensione né di altri redditi tali da poter assicurare a lavoro la sufficienza economica.

Pensione di reversibilità se mancano figli e nipoti

Nel caso in cui il defunto non aveva né figli e né nipoti, la pensione viene erogata ai seguenti soggetti:

  • genitori con più di 65 anni, non pensionati alla data di morte del lavoratore e a suo carico;
  • ai fratelli celibi o alle sorelle nubili, purché inabili e a carico del defunto alla data di morte.

Assegno ridotto: ecco quando

Infine, occorre ricordare che l’assegno di reversibilità viene ridotto, secondo la legge 335/1995, qualora il soggetto che lo percepisce ha anche altri redditi.

Tra i redditi che sono validi per la riduzione dell’assegno di invalidità ci sono quello della pensione, del lavoro e, in generale, anche altri redditi (come quello da fabbricati ad esempio).

Importo dell’assegno di reversibilità

Per poter calcolare con esattezza l’importo dell’assegno di reversibilità, al momento della presentazione della domanda da parte di chi ne ha diritto o di chi ne fa le veci, occorre indicare con precisione se ci sono altri redditi che possono andare a diminuire l’importo dell’assegno stesso.