INPS, come funziona: l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale

L’INPS, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, è l’ente italiano principale incaricato del pagamento delle pensioni e delle indennità assistenziali. Tutti i lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, devono essere iscritti all’INPS; tale obbligo si estende anche ai lavoratori autonomi che non abbiano una cassa di riferimento, e sono quindi tenuti a iscriversi alla Gestione Separata dell’INPS. L’Istituto è sottoposto alla vigilanza e al contro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Le funzioni dell’INPS

Il compito più importante dell’Istituto è quello di erogare le pensioni e prestazioni previdenziali; i fondi destinati a questo scopo sono ricavati dall’attività di riscossione dei contributi, che sono obbligatori per tutti i lavoratori e determinati in base ai rapporti di assicurazione, cioè calcolati sulla base dello stipendio percepito. Le tipologie di pensioni sono tante: pensione di vecchiaia, di inabilità, integrativa, di anzianità, di reversibilità, per il lavoro svolto all’estero.

Di natura diversa sono invece le pensioni assistenziali. Queste, ad esempio l’invalidità civile o l’assegno sociale, rientrano nelle politiche di welfare, ossia rivolte a stato sociale. Sono gestite separatamente dal rapporto assicurativo di cui abbiamo parlato prima e vengono finanziate dallo Stato all’INPS, che eroga poi le corrispettive quote agli aventi diritto.

L’INPS si occupa anche di prestazioni a sostegno del reddito. Si tratta di misure volte alla tutela dei lavoratori in periodi di debolezza economica causata da particolari difficoltà nella vita lavorativa. L’Istituto provvede quindi a pagare una certa somma a sostegno del reddito e quindi del nucleo familiare stesso. Parliamo quindi di indennità di disoccupazione, di malattia, di maternità, di assegni dopo il terzo figlio e della cassa integrazione guadagni, sia ordinaria che straordinaria. In quest’area rientrano anche la gestione delle visite mediche di controllo ai dipendenti privati in malattia e l’organizzazione dei dati dell’ISE e dell’ISEE.

Altra importantissima funzione dell’INPS è quella ispettiva e di vigilanza. L’ente infatti si occupa di controllare che gli obblighi contributivi vengano rispettati dai lavoratori: gli ispettori hanno accesso ai database interni ed esterni, e tramite controlli incrociati si occupano di contrastare l’evasione fiscale e i redditi prodotti dall’economia sommersa e illegale.

Da quando l’INPS ha acquisito i compiti dell’ormai ex INPDAP, le sue prestazioni sono aumentate. Dal 1 gennaio 2012 quindi rientrano tra le sue mansioni anche l’erogazione del TFR (Trattamento di Fine Rapporto) e le prestazioni creditizie: prestiti, mutui, borse di studio, vacanze sport e vacanze studio, alloggio agli studenti, stage in progetti all’estero, accoglienza per anziani e malati di Alzheimer in strutture convenzionate.

I prestiti

Come abbiamo appena accennato, l’INPS si occupa anche di prestazioni creditizie, che vengono erogate direttamente dall’istituto o tramite istituti bancari e finanziari. Vediamo subito i vari tipi di prestito che si possono richiedere all’INPS.

  • Piccolo prestito gestione dipendenti pubblici: è rivolto ai dipendenti e ai pensionati pubblici iscritti al Fondo Credito; si tratta di somme modeste da rimborsare (fino a quattro mensilità nette), tramite trattenuta sullo stipendio o sulla pensione, con rate fisse fino a quattro anni;
  • piccolo prestito gestione magistrale: si tratta di un prestito concesso agli iscritti ex Enam (ente di assistenza magistrale per gli insegnanti della scuola primaria e dell’infanzia) in caso di specifiche necessità come ad esempio matrimonio, malattie gravi, nascita di figli, acquisto di un’automobile; l’importo può essere superiore allo stipendio di massimo due mensilità;
  • piccolo prestito gestione fondi gruppo Poste Italiane: i beneficiari sono in questo i caso i dipendenti di Poste Italiane e delle società ad esse collegate. Anche in questo caso il prestito è di piccola entità (l’importo può essere pari da una a otto mensilità nette di stipendio), e la restituzione avviene su base annuale, biennale, triennale o quadriennale;
  • prestiti pluriennali gestione dipendenti pubblici: i dipendenti pubblici con contratto a tempo indeterminatoe i pensionati pubblici iscritti al Fondo Credito possono far richiesta di una somma di denaro necessaria per risolvere un bisogno circoscritto. Il rimborso avviene tramite cessione del quinto dello stipendio o della pensione;
  • prestiti pluriennali gestione fondi gruppo Poste Italiane: anche in questo caso il servizio è specificamente dedicato ai dipendenti di Poste Italiane e viene concesso con rimborso entro cinque o dieci anni con trattenuta non superiore a un quinto dello stipendio netto;
  • prestiti pluriennali garantiti gestione dipendenti pubblici: questo tipo di prestito è rivolto ai lavoratori iscritti alla gestione dell’ex INPDAP e viene erogato da banche o finanziarie accreditate;
  • prestiti ai pensionati: i beneficiari sono tutti i pensionati, e il prestito viene erogato da istituti di credito o enti accreditati. Il rimborso avviene a rate e ammonta a massimo un quinto dell’importo mensile della pensione. L’INPS inoltre chiede agli istituti di sottoscrivere una convenzione che regoli il tasso di interesse, in modo da tutelare i pensionati.

I Mutui

I mutui erogati dall’Inps sono finalizzati all’acquisto della prima casa o per la surroga di mutui già contratti con altri istituti di credito, sempre relativamente alla prima unità abitativa. Nel primo caso l’importo massimo che si può richiedere è di 300.000 euro, e occorre soddisfare due condizioni necessarie:

  1.  né il richiedente né altri componenti del nucleo familiare devono detenere case di proprietà sul territorio nazionale che siano state ricevute per successione o donazione non fruibili perché gravate da diritti reali di godimento  in misura pari o inferiore al 50%;
  2. l’interessato o gli altri membri del il nucleo familiare non devono risultare proprietari di abitazioni in misura pari o inferiore al 33% di ciascuna di esse, anche se non gravate da diritti reali di godimento.

Nel secondo caso invece a queste due condizioni se ne aggiungono altre tre:

  1. l’immobile in oggetto deve essere l’unica casa di possesso di ogni componente del nucleo familiare;
  2. occorre sottoscrivere un’ipoteca di valore doppio all’ammontare del mutuo erogato, con polizza assicurativa;
  3. si deve presentare una perizia dell’abitazione timbrata da un perito iscritto all’albo, redatta massimo cinque anni prima del momento in cui si fa richiesta di mutuo.

Il rimborso avviene in 10, 15, 20, 25 e 30 anni in rate da pagarsi ogni sei mesi e posticipate.

Da aggiungere al rimborso ci sono ovviamente i tassi d’interesse. Nel caso di mutui a tasso fisso l’interesse è del 3,75%, mentre per quelli a tasso variabile il primo anno ammonta al 3,50% e gli anni successivi è calcolato in base all’Euribor semestrale maggiorato dello 0,90% di spread. A garanzia del pagamento delle rate, l’INPS iscrive un’ipoteca volontaria di primo grado sull’immobile, il cui importo è il doppio del mutuo.

Gli aventi diritto a questi mutui agevolati sono tutti i dipendenti pubblici e i pensionati iscritti all’ex INPDAP o al Fondo credito. I periodi dell’anno in cui si può inoltrare la domanda, rigorosamente solo per via telematica, sono tre: dall’1 al 10 gennaio, dall’1 al 10 maggio e dall’1 al 10 settembre, quindi entro il primo giorno di questi mesi le varie Direzioni Regionali dell’INPS pubblicano sui rispettivi siti internet i fondi stanziati per l’erogazione dei mutui, che dipendono alle disponibilità di bilancio.