In Pensione https://www.inpensione.it Fri, 14 Dec 2018 05:46:47 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.4 Elenco Lavori Usuranti 2019 per la Pensione https://www.inpensione.it/ape/elenco-lavori-usuranti_466.html Thu, 13 Dec 2018 15:43:25 +0000 https://www.inpensione.it/?p=466 Elenco Lavori Usuranti

Elenco completo ed aggiornato dei lavori usuranti ai fini della pensione. Aggiornamento 2018.

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Elenco Lavori Usuranti

Quali sono i lavori usuranti che permettono di richiedere l’APE, ovvero l’Anticipo Pensionistico?

Elenco 2019 lavori usuranti

Di seguito la lista dei lavori usuranti 2019, così come previsto dalla legge di stabilità 2019 e dal decreto ministeriale attuativo.

Questi lavori sono legati alla pensione anticipata così come stabilito dalla Legge Fornero, che fa riferimento al d.lgs 67 2011.

Lavori particolarmente pesanti e gravosi

Di seguito 14 categorie di lavori che rientrano all’interno della categoria di impieghi pesanti e gravosi.

  • acconciatori di pelli e pellicce;
  • operatori dei servizi di pulizia;
  • spostamento merci;
  • facchini;
  • conducenti di camion e di mezzi pesanti;
  • conducenti dei treni;
  • personale viaggiante;
  • guidatori di gru;
  • guidatori di macchinari per la perforazione;
  • infermieri o ostetriche che operano su turni;
  • maestri di asili nido e della scuola dell’infanzia;
  • operai edili come i muratori;
  • operatori ecologici e, in generale, chi si occupa della separazione e della raccolta dei rifiuti;
  • chi è addetto all’assistenza di persone non autosufficienti;

In aggiunta ci sono 4 nuove categorie che sono state previste dalla scorsa legge di stabilità:

  • lavoratori marittimi;
  • pescatori;
  • operai agricoli;
  • operai industria siderurgica.

Lavori usuranti

Di seguito, invece, la lista dei cosiddetti “lavori usuranti” così come previsto dalla legge italiana:

  • lavoratori che svolgono i turni di notte lungo tutto l’anno;
  • lavoratori che svolgono impieghi particolarmente usuranti, come ad esempio chi lavora:
  • in gallerie, per gli addetti all’avanzamento delle stesse;
  • cave, sia di pietra che di materiale ornamentale;
  • miniere, anche in sotterraneo;
  • all’interno dei cassoni ad aria compressa;
  • palombari;
  • ad alte temperature, ma solo nel caso in cui non è possibile adottare delle misure di prevenzione. Rientrano in questa categoria, ad esempio, gli addetti alle fonderie di seconda fusione, i refrattaristi, gli addetti alle operazioni di colata manuale;
  • il vetro cavo, come i soffiatori;
  • in spazi ristretti, in maniera particolare nelle attività di costruzione, di riparazione e di manutenzione navale, oltre che chi lavora in pozzetti, intercapedini e doppi fondi;
  • lavoratori a stretto contatto con l’amianto.

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BNL Pensione Facile: conto corrente zero spese per pensionati https://www.inpensione.it/conto-corrente/bnl-pensione-facile_92.html Mon, 19 Nov 2018 09:43:37 +0000 http://www.inpensione.it/?p=92 BNL Pensione Facile: conto corrente zero spese per pensionati

Andiamo alla scoperta di BNL Pensione Facile, il conto corrente a zero spese pensato appositamente per i pensionati. Conviene?

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BNL Pensione Facile: conto corrente zero spese per pensionati

Trovare il miglior conto corrente per pensionati non è un viaggio semplice: ci sono sempre troppe spese, oppure il conto non è di facile gestione. BNL, Banca Nazionale del Lavoro, ha pensato ad un conto a zero spese, che non ha canone mensile se viene accreditata la pensione.

Si tratta del conto BNL Pensione Facile, che prevede anche il servizio gratuito di assistenza, zero spese, la gestione dei rapporti con gli enti pensionistici e delle semplificazioni per la procedura di richiesta di accredito della pensione sul conto corrente.

Ma andiamo con ordine e scopriamo insieme di che cosa si tratta.

Conto BNL Pensione Facile: zero spese per i pensionati

Il “Decreto SalvaItalia” ha stabilito che, dal 7 marzo 2012, le pensioni pagate dalla Pubblica Amministrazione, per importi superiori a 1.000 euro al mese, non potessero più essere pagate in contanti o tramite assegni, bensì solo accreditate sul proprio conto corrente.

Ecco che, per far fronte a questa nuova esigenza del mercato pensionistico, BNL ha ideato un conto corrente zero spese.

Si tratta di Conto BNL Pensione Facile, un nuovo conto multicanale molto semplice da usare e trasparente nelle condizioni:

  • zero canoni mensili da pagare se si accredita la pensione (altrimenti, il canone sarebbe di € 2,50 al mese);
  • si può prelevare gratis denaro dagli ATM BNL e quelli del Gruppo BNPP (presso altre banche il costo del prelievo è 0,90 €);
  • si può prelevare e versare denaro allo sportello, gratis e in maniera illimitata;
  • si possono fare gli SDD ordinari gratuiti;
  • zero bollo statale per giacenze medie annue fino a 5.000 € (il costo del bollo è, in alternativa, di 34,20 €);
  • si avrà anche un servizio gratuito di assistenza che aiuterà nella fase di richiesta dell’accredito della pensione sul nuovo conto corrente. La banca entrerà in contatto con l’ente pensionistico e si occuperà di svolgere tutte le pratiche del caso.

Gestione del conto

Abbiamo detto che Conto BNL Pensione Facile è multicanale, il che significa che può essere gestito dallo sportello, via telefono, da internet o tramite app, in maniera sempre semplice e conveniente.

Conviene aprire il conto corrente BNL Pensione Facile?

Le condizioni economiche di questo conto corrente pensionati sono interessanti, la maggior parte delle operazioni si possono fare a zero spese e, in più, la garanzia e la sicurezza di un nome famoso e di una banca solida come BNL permettono di dormire sonni tranquilli.

Per i pensionati – anche neo pensionati – che cercano un conto corrente economico, semplice da usare e che fornisce anche un aiuto concreto nella gestione dei rapporti con gli enti pensionistici, è il conto giusto.

Che altre soluzioni?

Altri conti correnti interessanti per i pensionati sono N26, conto con IBAN tedesco, e il conto BancoPosta. Il primo è a zero spese e a gestione 100% su internet, mentre il secondo è il classico conto presso le Poste Italiane.

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Conto corrente per Pensionati BancoPosta, le soluzioni Poste Italiane https://www.inpensione.it/conto-corrente/conto-corrente-pensionati-bancoposta-poste-italiane_144.html Mon, 19 Nov 2018 08:10:05 +0000 http://www.inpensione.it/?p=144 Conto corrente per Pensionati BancoPosta, le soluzioni Poste Italiane

Andiamo alla scoperta del Conto corrente per Pensionati BancoPosta; Poste Italiane prevede due soluzioni di conti correnti, anche a canone azzerabile.

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Conto corrente per Pensionati BancoPosta, le soluzioni Poste Italiane

Scegliere un conto corrente per pensionati è importante per tanti motivi, primo fra tutti per depositare la pensione in maniera sicura e al riparo da qualunque rischio. Per tutti i pensionati che desiderano tranquillità, una delle scelte più affidabili e sicure è il conto corrente BancoPosta per Pensionati. Come funziona? Che vantaggi ci sono? Andiamo alla scoperta di tutti i punti di forza del conto postale per chi è in pensione.

Conto corrente Bancoposta, le due soluzioni per i pensionati

Poste Italiane propone due tipologie di conti correnti tra cui poter scegliere per chi è in pensione:

  • Conto di Base Bancoposta, 24 € di canone annuo
  • Conto Bancoposta, 48 € all’anno, canone azzerabile

Andiamo alla scoperta di tutte e due le soluzioni.

Conto di Base BancoPosta, 24 € / anno

Si tratta del conto corrente di base dell’istituto postale, permette di ricevere l’accredito della pensione e di effettuare pagamenti in conto corrente di bollette ed altre spese costanti.

Include anche una carta Postamat con la quale poter svolgere un certo numero di operazioni al mese.

La versione per pensionati ha un costo di 24 € all’anno (contro i 30 € / anno standard), con possibilità di azzerare il canone per determinati casi. Consigliamo di rivolgersi direttamente all’ufficio postale di riferimento per chiedere maggiori informazioni.

Conto BancoPosta classico, fino a 48 € / anno

Per tutti i pensionati che desiderano avere una maggiore operatività di conto, Poste Italiane propone il conto corrente BancoPosta Classico, che ha un canone mensile di 4 € (48 € all’anno) con cui poter avere anche una Carta BancoPosta per ogni intestatario e servizi aggiuntivi come l’Internet Banking, il Mobile Banking e le Notifiche di sicurezza (note anche con il termine inglese di “alert”).

Tra i servizi inclusi nel canone annuo troviamo:

  • accredito della pensione
  • domiciliazione delle utenze (elettricità, gas, acqua)
  • possibilità di usare una carta di credito, sia la BancoPosta Classica che la versione Oro
  • possibilità di chiedere un fido BancoPosta, un prestito personale o un mutuo
  • accesso ad opzioni di Risparmio Postale e di investimenti sicuri
  • ricaricare una Postepay
  • fare ricariche telefoniche
  • sottoscrizione di Polizze Assicurative Vita o contro i danni.

Oltre a tutto questo, il conto BancoPosta Classico può essere gestito presso qualunque ufficio postale, via web o tramite la comoda app di Poste Italiane sviluppata per telefoni Android e iPhone.

Come azzerare il canone annuo

Per poter azzerare il canone annuo bisogna avere un conto postale aperto tra l’8 maggio 2017 e il 31 dicembre 2017 e scegliere 1 Accredito più 3 Prodotti.

L’accredito si può scegliere tra:

  • accredito della pensione
  • fare un bonifico di almeno 700 euro al mese

I 3 prodotti possono essere scelti tra:

  • un secondo della pensione (ad esempio del coniuge)
  • la domiciliazione delle utenze
  • l’uso di una carta di credito BancoPosta
  • ottenimento di un fido BancoPosta, o di un prestito (anche con cessione del quinto)
  • accensione di una polizza vita
  • fondi BancoPosta

Come aprire un Conto Corrente BancoPosta

Per poter aprire un conto corrente BancoPosta, o sostituire l’attuale conto corrente bancario con quello postale, è necessario andare presso un qualunque ufficio postale. La pratica di chiusura del vecchio conto bancario verrà svolta completamente da Poste Italiane.

Le tempistiche di trasferimento sono di 12 giorni.

Conviene aprire un conto corrente alle Poste per i pensionati?

Le Poste Italiane sono considerate, da sempre, uno degli istituti di credito più sicuri ed affidabili in assoluto, è anche per questo motivo che vengono spesso scelti dai pensionati per depositare i loro soldi. Inoltre, la semplicità con cui si può aprire un conto corrente e la diffusione sul territorio degli uffici postali permette, anche a chi non è abituato alla tecnologia, di trovare sempre un professionista con cui parlare e a cui chiedere consulenza e consiglio.

In definitiva, il conto corrente presso le Poste Italiane può essere una buona scelta per tutti i pensionati, sia chi ha smesso di lavorare da poco, che per chi è in pensione da più tempo.

Soluzioni alternative (e più vantaggiose?)

Oltre che il classico conto Bancoposta, sul mercato ci sono tutta una serie di conti sicuri ed alternativi, anche più vantaggiosi da un punto di vista delle spese mensili:

  • N26 Banca della Germania, un conto corrente con IBAN tedesco che si può gestire completamente online, affidabile e sicuro, a zero spese. E’ protetto fino a 100.000 € dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi;
  • BNL Conto Pensionati, un conto completamente a zero spese, di una delle più note banche italiane.

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Pensioni e quattordicesima nel 2019: a chi spetta https://www.inpensione.it/quattordicesima/pensioni-e-quattordicesima-nel-2019-a-chi-spetta_590.html Mon, 12 Nov 2018 08:00:59 +0000 https://www.inpensione.it/?p=590 Quattordicesima

La quattordicesima sulle pensioni è qualcosa che non tocca a tutti, e ogni anno si vanno a vedere quali sono i requisiti per poter avere o meno l’introito in più sulla propria pensione. In questo periodo finale dell’anno, viste le numerose novità che stanno venendo fuori in merito alla riforma sulle pensioni, non possiamo che […]

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Quattordicesima

La quattordicesima sulle pensioni è qualcosa che non tocca a tutti, e ogni anno si vanno a vedere quali sono i requisiti per poter avere o meno l’introito in più sulla propria pensione. In questo periodo finale dell’anno, viste le numerose novità che stanno venendo fuori in merito alla riforma sulle pensioni, non possiamo che andare a spiegare come cambierà la quattordicesima nel 2019 in merito ai trattamenti pensionistici che la prevedono.

Pensioni e quattordicesima 2019: a chi spetta

Sappiamo che la quattordicesima è una mensilità aggiuntiva di cui alcune categorie di pensionati beneficiano durante l’anno, oltre alla classica tredicesima che viene percepita nel mese di dicembre. Il momento dell’anno in cui si riscuote la quattordicesima non è uguale per tutti, ma varia in base alla categoria degli ex lavoratori. Tale compenso non spetta a tutti i tipi di lavoratori, e all’interno degli stessi, non si applica a tutti i tipi di pensione. Vediamo quali sono tali specifiche:

  • Tipi di lavoratori: la quattordicesima sulla pensione spetta ai lavoratori e ai dirigenti del settore commercio, ma non ai metalmeccanici e ai dirigenti industriali.
  • Tipi di pensione: godono di questo trattamento le pensioni d’invalidità, di vecchiaia, quelle anticipate, quelle spettanti ai superstiti e infine le pensioni per inabilità e invalidità.

Grazie ad una modifica che è stata introdotta nell’anno passato, la platea di pensionati che potrà accedere alla corresponsione della quattordicesima mensilità si è ampliata. Ecco quali requisiti servono dunque, ad oggi (salvo novità dell’ultimo minuto nella prossima riforma), per avere tale mensilità sulla pensione. Tenendo presente sempre le specifiche anticipate in precedenza, potranno godere della quattordicesima tutte le persone che avranno da 64 anni in su (ovvero nati prima del 1° gennaio 1954) e un reddito che non sia superiore a 13.049,14 euro.

Pensioni e quattordicesima 2019: quanto spetta in media

Salvo cambiamenti (che sono spesso in continuo sviluppo), la quattordicesima sulle pensioni varia in base al periodo di contribuzione. Ecco in media quanto riceveranno i pensionati come assegno.

336 euro per coloro che abbiano versato 15 anni di contributi, 18 se stiamo parlando di lavoratori autonomi.

420 euro se si sono versati da 16 a 25 anni di contributi, da 19 a 28 se si tratta di un lavoratore autonomo.

504 euro per chi ha versato oltre 25 anni di contributi, 28 nel caso degli autonomi.

Stando alle ultime notizie, nel 2019 sarà confermato l’aumento della mensilità aggiuntiva per le pensioni da 504 euro, che andranno ad essere da 584 a 600 euro. Tale modifica era avvenuta già a partire dal 2017, e quindi anche quest’anno diverse pensioni hanno visto tale aumento.

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Pensione anticipata 2019: deroghe alla legge Fornero https://www.inpensione.it/pensione-anticipata/pensione-anticipata-2019-deroghe_553.html Fri, 09 Nov 2018 06:49:45 +0000 https://www.inpensione.it/?p=553 Pensione anticipata

La pensione anticipata avrà delle variazioni rispetto al passato se andrà in porto la riforma. Una delle cose che non sono ancora chiare, è se la rivoluzione in questo senso sarà totale, o se vi saranno delle deroghe per poter uscire dal lavoro senza i contributi minimi versati. Vediamo quali novità sono emerse nelle ultime […]

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Pensione anticipata

La pensione anticipata avrà delle variazioni rispetto al passato se andrà in porto la riforma. Una delle cose che non sono ancora chiare, è se la rivoluzione in questo senso sarà totale, o se vi saranno delle deroghe per poter uscire dal lavoro senza i contributi minimi versati. Vediamo quali novità sono emerse nelle ultime ore, per vedere di capire qualche cosa in più su quanto sta accadendo intorno a questo preciso argomento.

Pensione anticipata 2019 con 15 anni di contributi

La pensione anticipata prevede almeno 20 anni di contributi versati, quindi apparentemente il titolo del paragrafo ci dice che non si avrebbero i requisiti per poterla chiedere. In realtà, questo non è propriamente vero, perché anche se si hanno 15, 16 o 18 anni di contributi versati, si potrebbe comunque accedere alla pensione anticipata sfruttando la deroga Amato e l’opzione contributiva Dini. Per chi non le conoscesse, spieghiamo cosa sono.

Pensione anticipata 2019 con deroga Amato

Ecco le tre deroghe che possono darci l’opportunità di accedere alla pensione anticipata:

La prima deroga Amato: serviranno almeno 15 anni di contributi versato prima del 31/12/1992. A beneficiare della deroga saranno coloro che sono iscritti al Fondo lavoratori dipendenti o alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi. Lavoratori appartenenti ad enti come l’Inps, ex Inpdap, ex Enpals, ex Inpost.

La seconda deroga Amato: in questo caso per accedere alla pensione anticipata, servono 15 anni di contributi prima del 31/12/1992 e prima di tale data avere l’autorizzazione al versamento dei contributi volontari.

La terza deroga Amato: questa vale solo per i lavoratori dipendenti che siano iscritti all’assicurazione generale obbligatoria o ad un fondo sostitutivo o esonerativo della stessa. L’accesso è però vincolato da alcuni requisiti.

  • Aver versato almeno 25 anni di anzianità contributiva, vuol dire che il primo anno di contributi deve essere 25 anni prima di aver maturato il diritto per la pensione di vecchiaia.
  • Bisogna possedere almeno 15 anni di contribuzione effettiva che sia derivante da lavoro, in questo calcolo non possono essere conteggiati contributi figurativi, da riscatto o volontari. Inoltre, tali contributi devono essere stati versati nell’ assicurazione generale obbligatoria oppure in un fondo sostitutivo o esonerativo
  • Dei 25 anni di versamento, almeno 10 devono essere stati lavorati in maniera discontinua, più precisamente per periodi inferiori alle 52 settimane. Gli anni lavorati interamente come part time non sono considerati, mentre valgono quelli interamente coperti da contribuzione. Questo se non sono stati interamente lavorati, perché ad esempio hanno avuto un periodo di disoccupazione indennizzata.

Pensione anticipata sfruttando la deroga Dini

È possibile accedere alla pensione anticipata anche sfruttando quella che è la deroga Dini. In pratica, con 15 anni di contributi e con una penalizzazione della pensione che sarà calcolata interamente con l’opzione contributiva.

I requisiti per poter accedere a questa opzione sono:

  • Avere almeno 18 anni di contributi versati.
  • Bisogna aver versato almeno un anno di contributi prima del 31 dicembre 1995.
  • Aver maturato almeno 5 anni di contributi dopo il 1996.

Questo è quanto potrebbe essere possibile dal 2019 se entra scena la riforma delle pensioni senza ulteriori modifiche. Queste due strade alternative, permetteranno a chi ha i requisiti sopracitati di andare in pensione anticipatamente. Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi, che tratteremo nei prossimi articoli dedicati alla pensione anticipata nell’anno venturo.

 

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Pensione di reversibilità: come funzionerà nel 2019 https://www.inpensione.it/reversibilita/pensione-di-reversibilita-come-funzionere-nel-2019_550.html Thu, 08 Nov 2018 13:53:01 +0000 https://www.inpensione.it/?p=550 Pensione di reversibilità

La pensione di reversibilità nel 2019 vedrà un incremento, frutto della nuova riforma che il Governo sta mettendo in atto. Tale riforma sulle pensioni vede al centro dell’attenzione mediatica ciò che riguarda la Quota 100 e la Quota 41. Vi sono però altri aspetti che sono altrettanto importanti. Cose tra le quali, per fare un […]

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Pensione di reversibilità

La pensione di reversibilità nel 2019 vedrà un incremento, frutto della nuova riforma che il Governo sta mettendo in atto. Tale riforma sulle pensioni vede al centro dell’attenzione mediatica ciò che riguarda la Quota 100 e la Quota 41. Vi sono però altri aspetti che sono altrettanto importanti. Cose tra le quali, per fare un esempio, c’è appunto la pensione di reversibilità. Nel nostro articolo andremo a vedere cosa cambierà nel 2019 in merito a questo particolare trattamento pensionistico. Non solo, per chi ancora non avesse chiaro cosa sia, spiegheremo anche di cosa si tratta.

Pensione di reversibilità: che cos’è?

La pensione di reversibilità è una quota che viene versata tramite assegno mensile agli eredi diretti del pensionato o dell’assicurato defunto. In base a quale sia delle due casistiche, siamo di fronte a due diversi aspetti di tale pensione. Ecco quali sono:

  • Nel primo caso, siamo di fronte ad una pensione di reversibilità diretta, in quanto la persona defunta era già titolare di una pensione di vecchiaia.
  • Nel secondo caso invece, siamo di fronte ad una pensione di reversibilità indiretta, in quanto la persona defunta non era ancora titolare di una pensione di vecchiaia. In ogni caso però, la persona aveva maturato i requisiti per poter ottenere un trattamento pensionistico come la pensione di vecchiaia o invalidità.

Per quanto riguarda questo secondo caso, si devono aver maturati determinati requisiti. In pratica, 15 anni di contributi versati, ed essere assicurato da almeno 5 anni. Di questi, almeno tre devono essere stati versati nel quinquennio antecedente alla morte. Si era parlato di una possibile rivalutazione delle pensioni di reversibilità sulla base del reddito, e quindi in seguito alla consegna dell’ISEE. Tale proposta però non è stata approvata.

Pensione di reversibilità: gli aumenti nel 2019

Gli aumenti della pensione di reversibilità che ci saranno nel 2019, sono legati alla riforma della pensione di cittadinanza. In pratica, se l’assegno di reversibilità è al di sotto della soglia di 780 euro, verrà integrato fino a tale cifra. Coloro che ricevono un assegno di tale importo o superiore invece, non godranno di tale integrazione.

Per quanto riguarda la richiesta di integrazione, si devono rispettare però dei limiti reddituali. In questo caso invece, è richiesta la presentazione dell’ISEE. Infatti, la pensione di cittadinanza e l’integrazione dei trattamenti pensionistici in essere al di sotto della soglia di povertà, richiedono uno sbarramento reddituale. In questo caso, per godere dell’integrazione della pensione di reversibilità, si dovrà avere un ISEE che sia al di sotto di 9.360 euro.

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Pensioni 2019: come funziona l’aumento delle minime https://www.inpensione.it/riforma-pensioni/pensioni-2019-come-funziona-laumento_548.html Wed, 07 Nov 2018 07:06:06 +0000 https://www.inpensione.it/?p=548 pensioni 2019

La riforma sulle pensioni 2019 prevede molte novità, dalla Quota 100 alla Quota 41 e 42. Tra queste novità, una di quelle sostanziali è quella che prevede l’aumento delle minime ad un tetto specifico. Tale sistema è quello che riguarda l’integrazione della pensione quando sia essa al di sotto di quella che è conosciuta come […]

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pensioni 2019

La riforma sulle pensioni 2019 prevede molte novità, dalla Quota 100 alla Quota 41 e 42. Tra queste novità, una di quelle sostanziali è quella che prevede l’aumento delle minime ad un tetto specifico. Tale sistema è quello che riguarda l’integrazione della pensione quando sia essa al di sotto di quella che è conosciuta come la soglia di povertà. Andiamo nel dettaglio per vedere nelle ultime ore quali sono le conferme e il sistema con cui si applicheranno gli aumenti.

Pensioni 2019: minime ed aumenti

Prima di tutto, bisogna specificare che vi sono due trattamenti pensionistici che al momento sono al di sotto della soglia che si intende raggiungere con la riforma pensioni 2019. Il primo è la classica pensione minima che è di 507 euro, il secondo è l’assegno sociale che ammonta attualmente a 453 euro. È abbastanza chiaro che, tutte le persone che rientrano in questi due trattamenti pensionistici, stiano attendendo con ansia novità in merito alle modifiche presenti nella riforma.

Al momento dobbiamo ricordare che non è ancora attivo nessun procedimento di aumento, questo fino a quando la riforma non sarà ufficialmente approvata. Dunque, stiamo solo navigando tra le informazioni che si hanno dalle proposte e dalle dichiarazioni fatte dai ministri che lavorano alla riforma pensioni 2019. Secondo questi dati, la pensione minima e l’assegno sociale dovrebbero salire ad un tetto stabilito nella cifra di 780 euro. In pratica, un pensionato con la minima vedrebbe incrementare il suo assegno di 273 euro e chi ha il trattamento sociale vedrà un incremento dell’assegno di 327 euro.

Gli incrementi dell’assegno saranno validi per tutti coloro che percepiscono una cifra che sta al di sotto della soglia di 780 euro. Chiaramente chi percepisce già una cifra pari o superiore non sarà coinvolto negli aumenti.

Pensioni 2019: tempistiche per gli aumenti

Come abbiamo detto, la riforma sulle pensioni 2019 deve ancora essere una realtà, per cui in attesa di approvazione siamo nel campo delle proposte. Ad ogni modo, a parlare su questo argomento è stata Anna Ruggiero, deputata del Movimento 5 Stelle. In pratica, ha comunicato che entro la fine dell’anno 2018 saranno approvate legge di bilancio e l’abolizione delle pensioni d’oro. Contestualmente avverrà anche la revisione del metodo contributivo.

Dunque, una volta che tutto questo sarà effettivo, si procederà nel reinvestire quanto ottenuto per aumentare le pensioni minime. Tale aumento sarà dunque effettivo dal prossimo anno, sebbene non si sappiano ancora le tempistiche, ovvero se sarà attivo già da gennaio. Si attenderanno maggiori informazioni che sicuramente si avranno nel corso dei prossimi giorni.

 

 

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Pensioni 2019: i due scaglioni della quota 100 https://www.inpensione.it/riforma-pensioni/pensioni-2019-i-due-scaglioni_546.html Tue, 06 Nov 2018 10:03:52 +0000 https://www.inpensione.it/?p=546 Pensioni 2019

Le pensioni 2019 sembra che potranno godere della riforma tanto attesa, e che prevede la Quota 100 con il limite di età a 62 anni. Nonostante i pareri spesso in contrasto con la volontà del governo, al momento la strada che il gruppo cosiddetto “del cambiamento” sta intraprendendo è quella promessa in sede di campagna […]

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Pensioni 2019

Le pensioni 2019 sembra che potranno godere della riforma tanto attesa, e che prevede la Quota 100 con il limite di età a 62 anni. Nonostante i pareri spesso in contrasto con la volontà del governo, al momento la strada che il gruppo cosiddetto “del cambiamento” sta intraprendendo è quella promessa in sede di campagna elettorale. Dunque, andiamo a vedere nello specifico cosa cambia in termini specifici, ma soprattutto perché adesso si parla di due scaglioni.

Infatti, pare che nelle ultime ore sia uscita la notizia per cui il progetto sulla riforma che supererà la legge Fornero sarebbe a lungo termine. Come già avevamo visto in un articolo precedente, la Quota 100 per il Governo non rappresenta un punto di arrivo ma uno di partenza. Dunque, queste informazioni trapelate nelle ultime ore andrebbero a confermare la volontà del gruppo di Governo e dei tecnici di arrivare a risultati ancora più ampi in tema pensioni.

Pensioni 2019: i due scaglioni per accedere alla pensione

Stando a quanto si apprende dalle ultime notizie, la Quota 100 si svilupperà sulla base di un triennio, ovvero 2019-2021. In questi tre anni, si arriverà ad avere almeno due scaglioni sui quali fare i propri calcoli per potersi astenere dal lavoro. Se le cose andranno come previsto, nel 2021 si abbasserà ancora l’età limite per andare in pensione, che scenderebbe al di sotto dei 62 anni.

Il primo scaglione è quello che già si è più volte sentito da quando è entrata in scena la Quota 100. Parliamo della possibilità di andare in pensione se si ha un’età anagrafica di almeno 62 anni e 38 di contributi versati. Questo scaglione sarà già ufficiale e attivo non appena la riforma verrà approvata. Quindi, per le pensioni 2019 si potrà accedere al trattamento sulla base di quattro finestre di uscita. Tali finestre varieranno in base al trimestre in cui si matureranno i requisiti.

Il secondo scaglione arriverà nel 2021, in seguito ad un lavoro importante che dovrà essere fatto nei prossimi tre anni. L’obiettivo è quello di giungere alla fine con la possibilità di poter accedere alla pensione anche ad un’età anagrafica di 60 anni anziché 62. Il progetto è ambizioso ma non impossibile secondo il gruppo di Governo, per cui staremo a vedere l’evolversi della situazione nel prossimo triennio.

Al momento la certezza è nella Quota 100 costituita da 62 anni di età e 38 anni di contributi versati, chiaramente in vigore da quando verrà approvata la manovra finanziaria. La sua validità inizierà a decorrere dal mese di gennaio del 2019.

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Pensioni 2019: Quota 100 a 62 anni limite minimo https://www.inpensione.it/riforma-pensioni/pensioni-2019-quota-100-a-62-anni_541.html Mon, 05 Nov 2018 11:22:56 +0000 https://www.inpensione.it/?p=541 Pensioni 2019

Pensioni 2019 e Quota 100, a parlare è ora il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon (Lega Nord). Interviene in un momento in cui sul tema vi è molta confusione e le informazioni arrivano sempre troppo frammentate. Non entra in punta di piedi, ma va fermamente a confermare quanto già aveva espresso il Ministro Matteo Salvini […]

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Pensioni 2019

Pensioni 2019 e Quota 100, a parlare è ora il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon (Lega Nord). Interviene in un momento in cui sul tema vi è molta confusione e le informazioni arrivano sempre troppo frammentate. Non entra in punta di piedi, ma va fermamente a confermare quanto già aveva espresso il Ministro Matteo Salvini e anche il Ministro Luigi Di Maio. Entrambi avevano mostrato una certa sicurezza in quello che hanno dichiarato, certi che la riforma andrà in porto come loro l’hanno pensata.

Durigon parla di un lavoro graduale che andrà a superare senza dubbio la legge Fornero. A partire dal 2019 e proseguendo negli anni successivi, si arriverà all’abolizione dell’attuale sistema. L’impegno è quello di trovare sempre le giuste risorse e lavorare alacremente purché il sistema vada in rodaggio. Vediamo nel dettaglio cosa ha detto Durigon in merito alla riforma pensioni 2019.

Pensioni 2019: Durigon e la Quota 100

Sulle pensioni 2019 Claudio Durigon è stato molto chiaro: “Come ci ha richiesto Matteo Salvini” ha detto “la riforma deve avere un impatto reale sulla gente. Per cui, riteniamo che non solo la Quota 100 sia un punto inderogabile, ma neanche uno di arrivo”. In pratica, stando a quanto dichiarato, stanno lavorando per trovare le risorse e un sistema che permetta di uscire dal lavoro ancora prima. Sarebbe una riforma molto ampia, che andrebbe a far uscire dal lavoro un nutrito numero di persone attualmente ancora a lavoro.

Durigon ha anche detto che c’è stato un colloquio con i sindacati e con diverse associazioni datoriali. Lo scopo è quello di capire se si può arrivare ad un meccanismo che permetta attraverso fondi privati di abbassare ancora l’età di fuoriuscita dal lavoro. Su questo punto al momento non vi sono dettagli specifici. Alcune indiscrezioni uscite nei giorni scorsi però, avrebbero fatto pensare ad un sistema similare a quello degli esuberi bancari.

Pensioni 2019: premi e assunzioni giovani

Il sistema di cui si è parlato alla fine del paragrafo precedente, è abbastanza semplice da comprendere. Non sappiamo se già dalle pensioni 2019 sarà applicabile, ma vi sarebbe dietro un progetto. Sarebbero previsti dei premi per quelle aziende che aderiscono a questo fondo privato, volto a favorire l’uscita dei propri dipendenti che sono arrivati all’età pensionabile.

Il sistema prevede che, se si vuole avere accesso a questo premio, vi debba essere la contestuale assunzione di giovani. Un sistema che sarebbe interessante, per il quale però si deve arrivare a istituire questo fondo e cercare di spingere le aziende a utilizzare tale fondo.

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Pensioni 2019: superata la legge fornero? https://www.inpensione.it/riforma-pensioni/pensioni-2019-superata-la-legge-fornero_539.html Fri, 02 Nov 2018 10:16:13 +0000 https://www.inpensione.it/?p=539 Pensioni 2019

Sulle pensioni 2019 non vi è ancora molta chiarezza, anche se per quanto riguarda il Governo tutto sembra andare nella direzione prefissata. È lo stesso Di Maio a ritenersi soddisfatto del lavoro svolto, e a confermate il superamento della Legge Fornero in merito alle pensioni. Anche in questo caso non manca chi la pensa invece […]

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Pensioni 2019

Sulle pensioni 2019 non vi è ancora molta chiarezza, anche se per quanto riguarda il Governo tutto sembra andare nella direzione prefissata. È lo stesso Di Maio a ritenersi soddisfatto del lavoro svolto, e a confermate il superamento della Legge Fornero in merito alle pensioni. Anche in questo caso non manca chi la pensa invece in maniera diversa, ovvero una parte di persone che non crede fino a che non vede tutto scritto nero su bianco.

Vi è infatti, una parte delle persone che attende l’evolversi di una situazione che ha mosso alcune perplessità. In pratica, non approvano molto il fatti che si parli di questo argomento come se fosse già legge, quando ancora non è chiaro come sarà la riforma definitiva al momento in cui andrà in vigore. Effettivamente, non si può negare che al momento intorno all’argomento pensioni 2019 vi sia ancora molta confusione.

Pensioni 2019: cosa dice Di Maio

In merito alla riforma pensioni 2019, e in particolare all’aspetto della Legge Fornero, Di Maio ha scritto un post su Facebook.

Lo avevamo detto, vi abbiamo promesso uno Stato dove i giovani possano trovare lavoro e i nonni facciano i nonni. Superata la legge Fornero: con la #ManovraDelPopolo a 62 anni, dopo decenni di lavoro, si potrà finalmente andare in pensione”. 

Secondo quanto scritto in questo post, sembrerebbe che la proposta del Governo sia già una realtà. Questo è l’aspetto che ancora crea perplessità. Tra coloro che hanno letto il post e lo hanno interpretato come cosa fatta, si sono sollevati dei mugugni e dei pareri discordanti. Tra questi, vi è anche quello di Mauro D’Achille, in qualità di amministratore del gruppo Lavoro e pensioni.

Pensioni 2019: cosa dicono i contrari

I contrari alla frase rilasciata da Di Maio, fanno riferimento al fatto che in realtà non vi è ancora nulla di certo, anzi, la legge è ancora tutta da definire. Questo ha un po’ sollevato gli animi, anche tra coloro che si dichiarano senza veli elettori dello stesso partito. Stando alle ultime notizie in merito alle pensioni, non vi sono ancora certezze su come sarà effettivamente la legge che regolerà le pensioni 2019.

Unica cosa su cui ci si può basare, è il fatto che quanto espresso in merito a Quota 100, Quota 41 e Quota 42 (anche la possibilità dell’Opzione Donna), sono elementi su cui il Governo non vuole cedere di un passo. Per i più ottimisti tale sicurezza fa ben sperare, e si deve solo attendere che quanto detto dal Governo venga realmente ratificato. Dunque, non resta che aspettare per vedere finalmente quale sarà il quadro generale in merito alle pensioni 2019.

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