Pensione di reversibilità: come funzionerà nel 2019

Pensione di reversibilità e cambiamenti nel prossimo anno. Requisiti per avere un aumento.

La pensione di reversibilità nel 2019 vedrà un incremento, frutto della nuova riforma che il Governo sta mettendo in atto. Tale riforma sulle pensioni vede al centro dell’attenzione mediatica ciò che riguarda la Quota 100 e la Quota 41. Vi sono però altri aspetti che sono altrettanto importanti. Cose tra le quali, per fare un esempio, c’è appunto la pensione di reversibilità. Nel nostro articolo andremo a vedere cosa cambierà nel 2019 in merito a questo particolare trattamento pensionistico. Non solo, per chi ancora non avesse chiaro cosa sia, spiegheremo anche di cosa si tratta.

Pensione di reversibilità: che cos’è?

La pensione di reversibilità è una quota che viene versata tramite assegno mensile agli eredi diretti del pensionato o dell’assicurato defunto. In base a quale sia delle due casistiche, siamo di fronte a due diversi aspetti di tale pensione. Ecco quali sono:

  • Nel primo caso, siamo di fronte ad una pensione di reversibilità diretta, in quanto la persona defunta era già titolare di una pensione di vecchiaia.
  • Nel secondo caso invece, siamo di fronte ad una pensione di reversibilità indiretta, in quanto la persona defunta non era ancora titolare di una pensione di vecchiaia. In ogni caso però, la persona aveva maturato i requisiti per poter ottenere un trattamento pensionistico come la pensione di vecchiaia o invalidità.

Per quanto riguarda questo secondo caso, si devono aver maturati determinati requisiti. In pratica, 15 anni di contributi versati, ed essere assicurato da almeno 5 anni. Di questi, almeno tre devono essere stati versati nel quinquennio antecedente alla morte. Si era parlato di una possibile rivalutazione delle pensioni di reversibilità sulla base del reddito, e quindi in seguito alla consegna dell’ISEE. Tale proposta però non è stata approvata.

Pensione di reversibilità: gli aumenti nel 2019

Gli aumenti della pensione di reversibilità che ci saranno nel 2019, sono legati alla riforma della pensione di cittadinanza. In pratica, se l’assegno di reversibilità è al di sotto della soglia di 780 euro, verrà integrato fino a tale cifra. Coloro che ricevono un assegno di tale importo o superiore invece, non godranno di tale integrazione.

Per quanto riguarda la richiesta di integrazione, si devono rispettare però dei limiti reddituali. In questo caso invece, è richiesta la presentazione dell’ISEE. Infatti, la pensione di cittadinanza e l’integrazione dei trattamenti pensionistici in essere al di sotto della soglia di povertà, richiedono uno sbarramento reddituale. In questo caso, per godere dell’integrazione della pensione di reversibilità, si dovrà avere un ISEE che sia al di sotto di 9.360 euro.