Riforma pensioni: l’UE boccia il sistema previdenziale in Italia

La riforma delle pensioni italiana è stata bocciata dalla Commissione Europea. L’UE ha pubblicato uno specifico rapporto nel quale fa sentire tutta la sua disapprovazione nei confronti del sistema pensionistico vigente nel nostro Paese. Secondo gli esperti europei, nemmeno le ultime riforme delle pensioni sono riuscite a risolvere il problema e, nel lungo termine, c’è il rischio che gli importi per le pensioni si abbassino notevolmente.

Le considerazioni dell’Unione Europea

Secondo il parere degli esperti della Commissione Europea, in Italia ci sarebbe bisogno di una riforma delle pensioni in grado di dimostrarsi efficace. I problemi generati da questo sistema pensionistico si rivelerebbero soprattutto per chi non può godere di una carriera lavorativa continua. L’Unione Europea ritiene che occorrerebbe perseguire l’obiettivo di abbassare la spesa previdenziale, senza trascurare il raggiungimento di una situazione più attenta alle esigenze economiche della popolazione.

Che cosa prevede l’Unione Europea

Secondo le previsioni della Commissione Europea, con il passare del tempo la situazione in Italia dal punto di vista pensionistico è destinata ad aumentare la sua criticità. Nel corso dei prossimi anni l’incidenza della spesa previdenziale sul PIL subirà un incremento.

Contemporaneamente gli importi delle pensioni diminuiranno. In particolare la spesa previdenziale resterà stabile fino al 2020 e si attesterà intorno al 15,6% del PIL. Dopo il 2020, a poco a poco si assisterà ad un aumento, fino ad arrivare al 18,7% del PIL nel 2040. Nel lungo periodo non saranno più efficaci le restrizioni introdotte dalla legge Fornero, per cui quegli stessi giovani che oggi hanno difficoltà a trovare un lavoro si ritroveranno ad avere una pensione inadeguata alle loro necessità.

La situazione sarà aggravata dal calo demografico del nostro Paese.

L’unica inversione di tendenza ci sarà soltanto nel 2041, quando la spesa previdenziale scenderà per poi arrivare nel corso del tempo al 13,9% del PIL. Questo risultato, secondo le previsioni della Commissione Europea, arriverà soltanto nel 2070.

UE: “Le riforme di Renzi inadeguate contro la povertà”

Gli esperti della Commissione Europea hanno chiarito anche l’inefficacia delle ultime norme sulle pensioni, introdotte dal Governo Renzi. Se da una parte questa riforma ha prodotto dei buoni risultati dovuti soprattutto ai nuovi strumenti per la pensione anticipata, dall’altra viene ritenuta inadeguata l’APE volontaria, per i suoi costi molto alti.

È stata criticata anche l’estensione della quattordicesima ad alcune categorie di pensionati. Con il tempo si potrebbe incorrere nel pericolo di pensionati sempre più poveri. L’unica soluzione, secondo il parere dell’Europa, sarebbe quella di ridistribuire meglio le pensioni pubbliche. Inoltre, proprio per avvantaggiare i giovani lavoratori, si dovrebbero favorire le previdenze integrative, che ancora in Italia sono poco usate.

Con un miglioramento del sistema previdenziale in vigore in Italia, si eviterebbe il rischio di penalizzare chi ha un lavoro precario. In ogni caso, fa notare l’Unione Europea, nemmeno la legge Fornero è riuscita a risolvere totalmente il problema, perché con i requisiti più restrittivi per andare in pensione non ha fatto altro che ritardare l’uscita dal lavoro di molti anziani, determinando una riduzione del numero dei giovani lavoratori. La Commissione Europea avverte che proprio a causa della riforma Fornero circa un milione di giovani non ha potuto usufruire di buone opportunità lavorative.