Pensionati all’estero: i 7 luoghi dove andare a vivere – In Pensione https://www.inpensione.it Mon, 22 Oct 2018 17:19:42 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.4 Canarie per pensionati: andare in pensione alle Canarie conviene? https://www.inpensione.it/pensionati-estero/pensione-canarie_506.html Mon, 08 Oct 2018 08:53:29 +0000 https://www.inpensione.it/?p=506 Canarie per pensionati: andare in pensione alle Canarie conviene?

Facciamo due conti: conviene realmente andare in pensione alle Canarie con la pensione Italiana? Ecco una visione completa sull'argomento, con gli effettivi passi da seguire e i relativi tempi di attesa.

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Canarie per pensionati: andare in pensione alle Canarie conviene?

Quando si arriva al momento di andare in pensione, vi sono persone che decidono di fare una scelta importante, ovvero quella di trasferirsi all’estero e vivere oltre frontiera per godersi i meritati anni di pensionamento. Chiaramente, in merito vi sono molte cose da valutare, aspetti fiscali da conoscere, e molte varie ed eventuali.

Nel nostro articolo vogliamo andare ad analizzare una delle mete tra le più battute per andarsi a godere la pensione, ovvero le Canarie.

Conviene andare in pensione in questo luogo? Entriamo nel dettaglio per conoscere tutte le informazioni in merito e valutare se fare questa scelta.

Il trasferimento è il primo aspetto

La defiscalizzazione della pensione, per poter essere ottenuta, deve essere propedeutica ad una serie di azioni da fare prima di presentare richiesta. Prima di tutto si deve trasferire la propria residenza nello stato estero, e per far si che si possa essere considerati residenti all’estero, il cittadino italiano deve risultare per la maggior parte del periodo d’imposta (183 giorni annui) non iscritto nell’anagrafe della popolazione residente.

Inoltre, non deve essere né domiciliato né residente in territorio italiano.

Dunque, per arrivare ad ottenere questo, la prima cosa da fare è iscriversi nell’anagrafe del Comune straniero (nel nostro caso le Canarie), attraverso quel procedimento che è conosciuto con il nome di empadronamiento. Poi, entro i successivi 90 giorni, ci si dovrà iscrivere all’AIRE (L’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero – Legge n. 470/88) così da poter ottenere la cancellazione dalle liste anagrafiche del Comune italiano.

È importante sapere che l’iscrizione all’AIRE è un requisito imprescindibile, ma serve anche un requisito sostanziale, ovvero che deve avvenire fisicamente l’effettivo trasferimento nello Stato estero. Qua si dovranno portare tutte le proprie cose, da quelle di tipo economico come ad esempio la pensione, e da quelle affettive, nella fattispecie la famiglia.

Tale trasferimento, unito alla possibilità di defiscalizzare la propria pensione, porta ad altre conseguenze, ecco quali:

  1. A LIVELLO FISCALE: un contribuente non residente che sia possessore di un immobile ad uso abitativo in Italia, non avrà agevolazioni Irpef come abitazione principale.
  2. A LIVELLO SANITARIO: i soggetti non residenti non disporranno più della copertura prevista dalla sanità pubblica italiana.
  3. A LIVELLO EREDITARIO: gli eredi dei soggetti che si trasferiscono all’estero e che quindi non risultano più residenti in Italia, potrebbero incorrere in una doppia tassazione.

Le pensioni pubbliche e le pensioni private

Nel caso di trasferimento all’estero quando si va in pensione, si devono fare due distinzioni, ovvero se la pensione che si va a trasferire è nel regime pubblico oppure nel regime privato. Entrambe vengono erogate da enti previdenziali preposti come ad esempio l’INPS.

I titolari di pensioni pubbliche continueranno a pagare le tasse in Italia anche in seguito al cambio di residenza, in quanto le pensioni di questo tipo sono imponibili solo nello stato di provenienza.

I titolati delle pensioni private invece, incorrono nelle normative che impediscono il trasferimento all’estero di alcune prestazioni speciali che non sono a carattere contributivo.

Per quanto riguarda assegni sociali, pensioni, assegni sociali e indennità per gli invalidi civili, i quali rimangono esclusivamente a carico del Paese di residenza. In poche parole, se si perde in via definitiva la residenza italiana, non si avrà più accesso a questo tipo di prestazioni.

I Regolamenti comunitari prevedono invece che, all’interno dei Paesi membri dell’Unione Europea, le pensioni provenienti da attività lavorativa, l’assicurazione per gli infortuni sul lavoro, la disoccupazione, l’assistenza per malattia e maternità e le prestazioni familiari, possano essere regolarmente trasferiti.

Da quando è stata varata la legge finanziaria del 2007, è stata estesa ai pensionati residenti all’estero la possibilità di usufruire delle detrazioni per carichi di famiglia.

Come si richiede il trasferimento della pensione e quali sono i tempi di defiscalizzazione

Prima di procedere con il trasferimento della pensione all’estero, ci si dovrà informare presso gli enti locali dello stato nel quale ci si intende trasferire. Il pensionato dovrà seguire tutto l’iter di cui abbiamo accennato in precedenza, ovvero ottenere prima l’empadronamiento e poi iscriversi all’AIRE. Dopo aver atteso un periodo di 183 giorni come prevede la legge, sarà possibile presentare la domanda di esenzione dall’Imposizione Italiana sulla pensione presso l’INPS.

Si deve sapere che la defiscalizzazione della pensione non è una cosa immediata, e non ha nemmeno tempi brevi. Il procedimento per completare il trasferimento ed entrare di diritto a tutti gli effetti nel circuito fiscale spagnolo in qualità di contribuente, prevede un’attesa di almeno due anni.

Doppia tassazione e recupero

Nel periodo in cui si attende che la domanda venga accettata, la pensione sarà soggetta ad una doppia tassazione, in Italia ed in Spagna. Il contribuente potrà però recuperare dallo stato italiano la cifra pagata in più esibendo all’INPS l’attestazione dell’avvenuto pagamento delle tasse in territorio spagnolo.

In pensione alle Canarie con la pensione italiana, conviene davvero?

La pensione che viene defiscalizzata in Italia e successivamente tassata in Spagna, avrà una pressione fiscale che è proporzionale allo scaglione di appartenenza.

Facendo due conti, in linea generale si percepisce un 14%-15% in più rispetto a prima.

Al di là di quanto sia vantaggioso a livello fiscale trasferirsi alle Canarie con la propria pensione, il vero vantaggio lo si ha con il potere di spesa. Infatti, il costo della vita alle Canarie è decisamente più conveniente rispetto a vivere in Italia.

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Portogallo per pensionati: andare in pensione in Portogallo conviene? https://www.inpensione.it/pensionati-estero/pensione-portogallo_422.html Fri, 25 May 2018 09:32:16 +0000 https://www.inpensione.it/?p=422 Portogallo per pensionati: andare in pensione in Portogallo conviene?

Quanto conviene avere la residenza fiscale in Portogallo? Le agevolazioni fiscali per i pensionati in questo Paese, senza la doppia tassazione della pensione.

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Portogallo per pensionati: andare in pensione in Portogallo conviene?

C’è chi sceglie di andare in pensione in Portogallo. Diversi europei sono attratti dalle agevolazioni fiscali, di cui si può godere in questo Paese. La situazione ha creato anche alcune polemiche, perché varie persone da tutto il mondo hanno deciso di trasferire le loro pensioni proprio in questo Paese della penisola iberica. La Finlandia ultimamente ha detto anche di voler rivedere gli accordi, per evitare che ci sia un’eccessiva fuga di pensionati all’estero. Ma quali sono di preciso le agevolazioni fiscali di cui possono godere i pensionati in Portogallo? Conviene davvero trasferire la propria pensione italiana in questo Paese?

Le agevolazioni fiscali per la pensione in Portogallo

In Portogallo si ha una tassa forfettaria sul reddito del 20%. Inoltre 10 anni di pagamenti di pensione non vengono sottoposti a nessuna tassa. Il Portogallo ha introdotto questi incentivi fiscali circa 9 anni fa. L’obiettivo era quello di attirare anche lavoratori stranieri e di riportare in patria il reddito dei suoi residenti.

All’interno dell’Unione Europea, però, la situazione ha creato parecchie tensioni. Infatti il regime fiscale in Portogallo è molto differente rispetto a quello imposto da altri Stati che fanno parte dell’Unione Europea. I Paesi del Nord Europa mettono in atto politiche fiscali molto generose. I cittadini del Nord Europa hanno anche la possibilità di detrarre i contributi pensionistici mentre lavorano. Tuttavia, dopo la pensione, sono sottoposti a delle tasse piuttosto stringenti.

In Portogallo, invece, queste tasse sono riservate soltanto a chi si è rivolto ad una pensione privata, una vera e propria minoranza di persone.

I requisiti per avere le agevolazioni fiscali in Portogallo

Per essere sottoposti all’applicazione fiscale che è in vigore in Portogallo, bisogna possedere determinati requisiti, che sono poi quelli in generale riservati allo statuto dei residenti. Ecco di cosa si tratta:

  • bisogna essere residenti fiscali in Portogallo e, per fare questo, bisogna aver soggiornato nel territorio per più di 183 giorni. In alternativa bisogna possedere in territorio portoghese un’abitazione che venga adibita a residenza abituale;
  • lo statuto di residente fiscale deve essere richiesto entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui si può cominciare ad ottenere gli effetti che derivano da questa situazione. Questo requisito viene richiesto perché le autorità portoghesi devono avere il tempo di esaminare tutte le domande pervenute. Per la valutazione delle richieste occorrono tempi piuttosto lunghi, in media 6 mesi;
  • non si deve essere un pensionato pubblico. Infatti in questa condizione, per mezzo della convenzione tra l’Italia e il Portogallo, le pensioni pubbliche sono tassate facendo riferimento al Paese nel quale sono state concesse, cioè l’Italia.

Quali documenti presentare

Dopo che le autorità portoghesi hanno approvato il regime fiscale del loro Paese, il pensionato deve richiedere una serie di documenti. Fra questi, il soggetto deve ottenere l’applicazione della convenzione per evitare la doppia tassazione sulla pensione. Il pensionato deve consegnare all’INPS il modulo CI534-EP-I/4. Con questo modulo attesta la volontà di presentare istanza per chiedere che non venga eseguita la ritenuta alla fonte. Inoltre il pensionato deve presentare un’attestazione rilasciata dalle autorità straniere, per dimostrare di avere una residenza fiscale all’estero.

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