Stop legge Fornero: le ultimissime

Il ministro del Lavoro Di Maio ha affermato che intende revisionare la legge Fornero. Secondo le dichiarazioni dello stesso Di Maio, mettere da parte la riforma Fornero sulle pensioni significa far ripartire il Paese.

Il neoministro punta anche all’introduzione del reddito di cittadinanza. Per quanto riguarda in particolare il mettere mano alla legge Fornero, Di Maio trova il consenso della Lega. Proprio per questo molti ritengono che presto questo intervento sarà effettuato, magari in occasione della messa a punto della legge di bilancio per il 2019.

Ormai è arrivato il momento di valutare le misure che sono state messe a punto dal Governo Renzi del 2017 e in particolare il nuovo Governo dovrà dare un giudizio sulla proroga dell’Ape sociale. Ma vediamo che cosa succederebbe con la revisione della legge Fornero.

Riequilibrare il sistema previdenziale

Uno degli obiettivi che si pone il nuovo Governo è quello di rimediare agli squilibri del sistema previdenziale italiano. Il nuovo esecutivo vorrebbe stanziare 5 miliardi per agevolare l’uscita dal mondo del lavoro di alcune categorie. L’intenzione sarebbe quella di favorire il raggiungimento dell’età pensionabile con 41 anni di anzianità contributiva, tenendo conto allo stesso tempo di coloro che svolgono attività usuranti.

Il Governo Conte dovrà adesso chiarire come verrà raggiunto questo obiettivo e se ci saranno delle penalità previste per chi decide di andare in pensione anticipata. A questo proposito ci potranno essere varie possibilità, fra le quali, per esempio, possiamo ricordare la proposta di introdurre dei tagli all’assegno pensionistico in maniera proporzionale in anticipo rispetto all’età di vecchiaia.

Sicuramente ci sarà un intervento per quanto riguarda la proroga dell’opzione donna, in modo che le donne possano andare in pensione a 57 anni con 35 anni di contributi. Tutto verrà rapportato anche a quanto consentiranno di attuare le risorse disponibili dalle finanze pubbliche.

L’introduzione del reddito di cittadinanza

Il Movimento 5 Stelle ha sempre portato avanti la causa dell’introduzione del reddito di cittadinanza, per dare un sostegno ai cittadini che si trovano in condizioni economiche difficili. Si tratterebbe di un sussidio pari a 780 euro al mese. Il beneficiario deve però impegnarsi ad accettare le offerte di lavoro che provengono dai centri per l’impiego. Ecco perché il nuovo Governo pensa anche ad investire 2 miliardi di euro per riorganizzare i centri per l’impiego.