Pensioni quota 100: perché ci costerà 15 miliardi

Sempre più notizie riguardano l’introduzione delle pensioni quota 100. È anche questo uno degli argomenti che potrebbero rientrare nell’ancora incerto governo M5S-Lega. Il meccanismo quota 100 tiene in considerazione l’età anagrafica e i contributi, come fattori fondamentali per poter andare in pensione.

Ma non tutti sono convinti della validità di questo tipo di calcolo. C’è chi avanza molti dubbi al riguardo e chi considera come le pensioni quota 100 potrebbero rappresentare un vero e proprio disastro in termini economici.

Secondo Stefano Patriarca, che è stato per lungo tempo consulente di Palazzo Chigi proprio in tema di previdenza, l’introduzione del meccanismo quota 100 per le pensioni potrebbe costarci veramente caro.

Le considerazioni di Stefano Patriarca

Patriarca ha detto chiaramente che le pensioni quota 100 potrebbero costare all’Italia 11,5 miliardi nel 2019. Nel tempo ci sarebbe addirittura un aumento, visto che l’esperto ha calcolato per il terzo anno una spesa di 15 miliardi. Gli interventi che il nuovo possibile governo preannuncia sulla riforma Fornero potrebbero essere molto significativi, se pensiamo che soltanto nel 2017 l’INPS ha liquidato circa 290 mila pensioni soltanto per i lavoratori privati.

Con lo stravolgimento della riforma Fornero ci sarebbe anche la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi, senza considerare l’età. Tutto questo comporterebbe una spesa di 12,3 miliardi, che potrebbero aumentare a 16 quando la legge entrerà a regime. In totale in 10 anni si potrebbe arrivare ad un costo di 150 miliardi di euro.

Gli altri provvedimenti collegati alle pensioni

Ma il quadro economico risulterebbe ancora più variegato per l’introduzione di altri eventuali provvedimenti. Pensiamo per esempio alla Flat Tax 2 aliquote, che potrebbe costare fino a 45-50 miliardi. Tutto questo potrebbe comportare un alleggerimento che interesserebbe circa il 40% delle famiglie.

Inoltre poi dobbiamo considerare anche l’eventuale applicazione del reddito di cittadinanza e il provvedimento che andrebbe ad annullare l’aumento dell’Iva, per un totale di 12,5 miliardi. Tutto ciò comporterebbe una spesa per le famiglie, che è stata calcolata come pari a 242 euro a nucleo familiare.