Pensioni 2019: da febbraio quota 100 e opzione donna

La riforma sulle pensioni 2019 sembra aver trovato dei punti fermi. Questo dopo che nelle ultime settimane si erano rincorse notizie più o meno positive su come sarebbe stata la linea finale. Oggi, arrivano le prime certezze sulla quota 100, e inoltre, delle buone notizie in merito alla già conosciuta Opzione Donna. Entriamo nel dettaglio del nostro articolo per conoscere più informazioni su entrambi questi punti, potendo finalmente parlare di dati effettivi e non solo supposizioni senza alcuna conferma ufficiale.

Pensioni 2019: la famosa quota 100

Dunque, da febbraio 2019 dovrebbe già entrare in vigore la quota 100, con età anagrafica e anni di contributi versati ben definiti. Inizialmente sembrava improbabile riuscire ad essere pronti così presto. A quanto pare però, non vi sarebbero più impedimenti che possano far pensare di slittare la partenza. Saranno necessari dei requisiti minimi da rispettare affinché si possa richiedere il trattamento pensionistico. Ebbene, quali sono questi requisiti che ci possono dire quando lasciare il lavoro?

Come sappiamo, quando parliamo di quota 100 effettiva ci riferiamo alla possibilità di andare in pensionamento anticipato senza sbarramenti e penalizzazioni. Ci riferiamo ai limiti di età e di contributi versati al fine di poterlo richiedere. Ecco i due elementi base:

  • Per poter accedere alla pensione con la quota 100 sarà necessario avere un’età minima di 62 anni compiuti.
  • Per accedere al trattamento pensionistico anticipato, si dovrà avere un’anzianità lavorativa che preveda almeno 38 anni di contributi versati.

Il costo per l’attuazione di questa novità al via nel 2019 (che si stima interessi almeno 400.000 lavoratori), ammonta a 7 miliardi di euro.

Pensioni 2019 e Opzione Donna: arriva la proroga

Una delle domande che si ponevano le persone parlando di pensioni e della riforma tanto attesa per il 2019, era legata all’Opzione Donna. In particolare, sul fatto di una sua eventuale riconferma o cancellazione. Ecco cosa emerge dalle ultime notizie sul tema, che farà felice coloro che vi potranno accedere.

Il Governo aveva chiaramente espresso la sua ferma volontà nel prorogare l’Opzione Donna. Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, è quella misura sperimentale che offre alle donne la possibilità di uscire anticipatamente dal lavoro. Per farlo esse dovranno accettare un ricalcolo contributivo, che però alla fine dei conti risulterà più svantaggioso rispetto alla pensione.

Nella Legge di Bilancio 2019 è stata riconosciuta la voce sulla conferma dell’Opzione donna. Quali sono i requisiti che permetteranno alle donne di poter uscire in anticipo dal lavoro sfruttando questa opportunità? Anche in questo caso vi sono due elementi fondamentali di cui tenere conto:

  • L’età minima da avere per poter richiedere l’uscita anticipata dal lavoro, è di 57 anni e 7 mesi per le lavoratrici dipendenti, 58 anni e 7 mesi per quelle autonome.
  • Serviranno inoltre, per accedere a questo trattamento specifico, più di 35 anni di contributi versati

Dunque, pare che le richieste di un nutrito gruppo di lavoratrici siano state accolte. Infatti, stando a calcoli effettivi, ci sarebbero diverse lavoratrici che per varie ragioni non riuscirebbero a raggiungere i requisiti minimi per accedere alla quota 100. Soprattutto la difficoltà sta nell’avere 38 anni di contributi versati, e quindi potervi accedere con solo 35 anni è qualcosa di positivo.