Pensioni 2019: le nuove regole in previsione

Per le pensioni del 2019 le previsioni sembrano essere molto chiare. In seguito alle eventuali modifiche che verranno introdotte nella struttura della riforma Fornero, così come è intenzione da parte del nuovo Governo, si potrebbero andare a toccare le pensioni che riguardano tutto il settore pubblico. Questo settore dei pensionamenti dal 2016 al 2017 ha fatto registrare un incremento pari al 2,5%. Le pensioni del pubblico impiego sono soprattutto rivolte alle donne, che rappresentano il 58,6% del totale. Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio italiano, ad usufruirne è per la maggior parte il Nord, con il 40,9% dei pensionati. Ma quali saranno le nuove regole per andare in pensione a partire dal 2019?

Pensione anticipata e di vecchiaia

Per quanto riguarda la pensione anticipata, non viene presa in considerazione l’età, ma i contributi versati. Dal prossimo anno, in seguito all’adeguamento dell’età pensionabile, sarà necessario avere 43 anni e 3 mesi di contribuiti per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne. Per la pensione di vecchiaia dovrebbero essere sufficienti 20 anni di contributi. In questo caso, però, viene presa in considerazione l’età anagrafica, che dal 2019 passerà a 67 anni.

Ape sociale e Ape volontaria

L’Ape sociale rappresenta una soluzione pensata per i disoccupati, per gli invalidi al 74% e per le persone che si dedicano all’assistenza di parenti disabili. Per usufruirne bisogna avere 30 anni di contributi e almeno 63 anni. In caso di lavori particolarmente gravosi, sono richiesti 36 anni di contributi.

Con l’Ape volontaria si può andare in pensione con 20 anni di contributi. Però è fondamentale che manchino meno di 3 anni e 7 mesi al raggiungimento della pensione di vecchiaia. Per tutto questo periodo il lavoratore dovrà sottoporsi ad un prestito agevolato da ripagare con le trattenute dalla pensione.

Quota 41

La Quota 41 riguarda i lavoratori precoci, che possono smettere di lavorare dopo 41 anni di contributi. Sono necessari alcuni requisiti essenziali: aver lavorato almeno 12 mesi prima dei 19 anni e avere un’anzianità contributiva prima del 1995.

Quota 100

La Quota 100 sarà il nuovo tetto alla pensione e si otterrà sommando l’età anagrafica minima e il numero di contributi versati. Se questa somma arriva al valore di 100, si può andare in pensione. (leggi anche quanto ci costerà la Quota 100)