Pensione Quota 41, requisiti 2017: a chi spetta

Nel mondo delle pensioni, una delle novità più recenti è quella della cosiddetta quota 41 per i lavoratori precoci. Andiamo a vedere in maniera dettagliata che cos’è la quota 41, quali sono i lavoratori che possono prenderne parte e che novità sono previste.

Le novità di questa riforma sarebbero dovute essere già approvate lo scorso febbraio, poi per problemi in merito all’approvazione, la questione è slittata e ora è prevista a partire dal prossimo 1° maggio. Nel frattempo, ecco cos’è la quota 41.

Andare in pensione con la Quota 41: la riforma per i lavoratori precoci

La quota 41 riguarda esclusivamente i cosiddetti lavoratori precoci, ovvero coloro che sono entrati nel mondo del lavoro prima del compimento dei 18 anni di età. Questa categoria di lavoratori può chiedere di andare in pensione anticipata a costo zero.

La nuova riforma quota 41 darà modo di andare in pensione con un leggero anticipo rispetto a quanto stabilito dalla Riforma Fornero.

Nonostante questo, non tutti i lavoratori precoci potranno andare in pensione prima della normale età, occorre possedere tutta una serie di caratteristiche importanti.

Requisiti quota 41 per il 2017, chi può usufruire

Possono andare in pensione anticipata con la quota 41 tutti i lavoratori che rispettano i seguenti requisiti:

  • avere almeno 41 anni di contributi;
  • avere almeno 12 mesi di prestazioni lavorative, anche se non continuative, effettuate prima dei 19 anni di età;
  • essere in stato di disoccupazione a causa di licenziamento, anche collettivo, giusta causa o risoluzione consensuale del contratto;
  • necessità di assistere il coniuge o un parente di primo grado con handicap grave da almeno 6 mesi (ai sensi del articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104);
  • una riduzione della propria capacità lavorativa almeno del 74%;
  • aver svolto un lavoro usurante (ai sensi dell’articolo 1, commi da 1 a 3 del decreto legislativo del 21 aprile 2011, n. 67)

Sconto quota 41

La quota 41 per il 2017 prevede, in sostanza, uno sconto di 10 mesi per le donne, sia esse dipendenti che autonome, oppure uno sconto di 1 anno e 10 mesi per gli uomini, anch’essi dipendenti o autonomi.

Non è prevista alcuna penalità sull’importo della pensione.

Infine, una considerazione: il requisito dell’anzianità contributiva pari a 41 anni di contributi potrà essere modificato in futuro, in considerazione dei futuri adeguamenti relativamente alla speranza di vita che scatteranno a partire dal 1° gennaio 2019.

Inoltre, chi andrà in pensione in anticipo usando la Quota 41, non potrà cumularlo con il trattamento pensionistico dei redditi da lavoro, sia dipendente che autonomo, per il periodo di tempo che intercorre tra l’anzianità contributiva necessaria per ottenere la pensione anticipata classica (ovvero 42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne) e l’anzianità contributiva nel momento in cui si va in pensione con questo requisito contributivo agevolato.

Quota 41 per i disabili

Una delle novità più interessanti per la quota 41 riguarda i disabili aventi una percentuale di disabilità superiore al 74%: essi possono andare in pensione usufruendo di un beneficio sulla contribuzione pari a 2 mesi per ogni anno lavorato avendo tale disabilità. Il lavoro può essere svolto sia presso aziende private che pubbliche, oltre che con delle cooperative.

Per approfondimento, leggi il nostro articolo sulla quota 41 per i disabili.